Camorra ed estorsioni a tappeto nei comuni dell’hinterland, oltre un secolo di carcere per i ras del clan Landolfo. Nei giorni scorsi al termine del processo, svoltosi con rito abbreviato, il gip ha inflitto ai capi e gregari della cosca di Frattamaggiore e capeggiata da Pasquale Landolfo, oltre 120 anni di carcere. Tre le persone assolte tra cui Bernardino Crispino, già imputato per la lupara bianca che ha avuto come vittima Vincenzo Pellino. In quest’ultimo caso decisive le argomentazioni del suo legale, l’avvocato Leopoldo Perone, che ha mandato in frantumi le accuse per il suo assistito. Tornando alle condanne 20 anni sono stati stabiliti per Pasquale Landolfo, 8 anni e 10 mesi Carmela Landolfo, 10 anni Mario Pellino, 9 anni e quattro mesi Gennaro Ercolanese, 10 anni Massimo Landolfo, 12 anni Pasquale Luciaioli, 5 anni e quattro mesi Ciro Ciccarelli, 10 anni Pasquale Battista, 10 anni Valentino Zanfardino, 8 anni Luigi Amendola, 7 anni Salvatore Attanasio, 8 anni Michele Leodato e 6 anni Giovanni Ciccarelli. Oltre Crispino assolti anche Simeone Crispino e Carmela Cimmino. Il collegio difensivo (composto tra l’altro dagli avvocati Rocco Maria Spina, Domenico Dello Iacono e Luigi Poziello) ha già fatto sapere che ricorrerà in appello dove potrebbe avere un notevole peso la recente decisione della Corte di Cassazione che nel processo madre per traffico di droga ha annullato l’aggravante mafiosa per i membri del gruppo di Frattamaggiore.
Racket a tappeto nell’hinterland, un secolo di carcere per i ras del clan Landolfo
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