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Racket del clan De Rosa a Qualiano, il pizzo veniva pagato anche con i bonifici bancari

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Racket ai commercianti e imprenditori di Qualiano, emergono ulteriori dettagli sull’inchiesta contro il clan De Rosa. I carabinieri della compagnia di Giugliano in Campania, su mandato della Direzione distrettuale antimafia e con ordinanza del gip del Tribunale di Napoli, hanno eseguito misure cautelari nei confronti di dieci persone, ritenute parte integrante dell’organizzazione criminale riconducibile al clan De Rosa. Gli indagati sono gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, traffico illecito di sostanze stupefacenti, estorsione consumata e tentata, tutti aggravati dal metodo mafioso.

L’operazione è frutto di un’articolata attività investigativa condotta sotto il coordinamento della Dda partenopea e culminata in una serie di riscontri sul campo da parte dei militari dell’Arma. In totale gli indagati a piede libero sono 16. Sette sono finiti in carcere, 3 ai domiciliari. Tutti gli altri sono indagati a piede libero.

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In carcere sono finiti Ugo De Rosa, Salvatore Di Marino, Salvatore Palma, Michele Di Palma, Nicola Di Palma, Antonio Pezzullo, Gerardo Strazzulli.

Ai domiciliari sono finiti Luca Russo, Giacinto Francesco Russo e Vincenzo Russo.

L’inchiesta

Secondo una nota firmata dal procuratore Nicola Gratteri, il clan avrebbe esercitato un controllo capillare del territorio, imponendo il racket a imprenditori e commercianti locali mediante intimidazioni e minacce legate al nome e al peso criminale dell’organizzazione. Le vittime, piegate dal timore di ritorsioni, sarebbero state costrette a versare somme di denaro per poter continuare le proprie attività. Ma non solo estorsioni. L’indagine ha anche documentato l’esistenza di un gruppo organizzato per la gestione delle piazze di spaccio, attivo principalmente a Qualiano, con diramazioni anche a Villaricca e Giugliano.

Il traffico di stupefacenti, secondo gli inquirenti, costituiva una delle principali fonti di finanziamento del clan. Tra i destinatari delle misure cautelari figurano Salvatore Di Palma detto totore ‘o maranese, noto alle cronache giudiziarie con il soprannome di ’o maranese, e i suoi due figli, Nicola e Michele. Arrestato anche Antonio Pezzullo. L’operazione rappresenta un duro colpo per la struttura del clan De Rosa, che secondo le autorità giudiziarie aveva consolidato la propria influenza nel comune di Qualiano e puntava a rafforzare la propria posizione anche in altri territori.

Dalle indagini è emerso che i promotori dell’organizzazione criminale erano Salvatore Di Marino e Salvatore Di Palma, i quali secondo gli inquirenti pianificavano quotidianamente l’attività estorsiva nei cantieri di Qualiano e altri esercenti come sale scommesse e negozianti.

Gerardo Strazzulli detto Francuccio ‘o ferraro è accusato di aver utilizzato la società Edil King per ‘mascherare’ il pagamento delle quote estorsive attraverso una serie di bonifici

Altre attività commerciali, tra cui un bar e una barberia, erano utilizzati come punti di incontro tra vittime delle estorsioni ed esattori.

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Antonio Mangione
Antonio Mangionehttp://www.internapoli.it
Giornalista pubblicita iscritto dalll'ottobre 2010 all'albo dei Pubblicisti, ho iniziato questo lavoro nel 2008 scrivendo con testate locali come AbbiAbbè e InterNapoli.it. Poi sono stato corrispondente e redattore per 4 anni per il quotidiano Cronache di Napoli dove mi sono occupato di cronaca, attualità e politica fino al 2014. Poi ho collaborato con testate sportive come PerSempreNapoli.it e diverse testate televisive. Dal 2014 sono caporedattore della testata giornalistica InterNapoli.it e collaboro con il quotidiano Il Roma
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