Un’importante operazione di cooperazione internazionale di polizia ha portato, nella mattinata di sabato, all’arresto in Bosnia-Erzegovina di cinque soggetti gravemente indiziati di aver partecipato alla rapina aggravata alla filiale della Deutsche Bank di Caserta, avvenuta nella notte del 22 marzo 2025.
L’operazione è stata condotta dalla Polizia di Stato – Squadra Mobile di Caserta, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, in collaborazione con il Servizio Centrale per la Cooperazione Internazionale di Polizia e le unità SIPA della polizia bosniaca.
Il sesto complice era già stato arrestato il 15 luglio scorso al confine mentre tentava di rientrare in Italia.
Il colpo e la fuga
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i sei rapinatori, con il volto travisato e a bordo di un’auto con targhe rubate, si erano introdotti presso la filiale della banca situata in via G. M. Bosco a Caserta, impossessandosi della cassa continua. Durante la fuga, una volante della Polizia di Stato aveva tentato di bloccarli ponendosi di traverso sulla carreggiata. Tuttavia, i malviventi non si sono fermati e hanno impattato volontariamente contro il veicolo di servizio, distruggendolo completamente.
Nell’incidente, due agenti sono rimasti feriti, riportando lesioni giudicate guaribili in 7 e 10 giorni. Nonostante ciò, uno dei poliziotti è riuscito a sfilare il passamontagna dal volto di uno dei rapinatori, consentendone il riconoscimento.
La banda è riuscita a fuggire grazie al supporto di altri due complici, che li hanno recuperati a bordo di un secondo veicolo anch’esso con targhe rubate. Tuttavia, la cassa sottratta è stata abbandonata nel corso della fuga, presumibilmente per la pressione esercitata dall’intervento delle forze dell’ordine.
Le indagini
La vettura utilizzata per la rapina è stata ritrovata poche ore dopo, data alle fiamme e abbandonata nel territorio di Giugliano. Le successive attività investigative della Squadra Mobile di Caserta hanno portato all’identificazione dei sei presunti autori del colpo, tutti di origine rom e residenti nei campi della provincia di Napoli. Gli stessi risultano avere numerosi precedenti per reati contro la persona e il patrimonio.
Gli investigatori hanno inoltre accertato che, nella serata successiva alla rapina, i sei si erano già allontanati dall’Italia, facendo ingresso in Bosnia-Erzegovina.
Misure cautelari e prossimi sviluppi
Sulla base delle risultanze investigative, la Procura ha richiesto e ottenuto dal GIP del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico dei sei indagati, anche per il reato di rapina aggravata.
Si precisa che l’intera vicenda si trova ancora nella fase delle indagini preliminari. I soggetti coinvolti devono ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva, e il provvedimento restrittivo è stato emesso in assenza di contraddittorio, che si svolgerà nelle sedi opportune davanti a un giudice terzo.