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sabato, Aprile 20, 2024
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Rapinatori di Sant’Antimo investiti e uccisi a Marano, indagini chiuse per Giuseppe Greco

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Indagini chiuse a carico di Giuseppe Greco, accusato di duplice omicidio. Il caso fece molto scalpore. Il ragazzo, 26enne di Marano, dopo aver subito la rapina del Rolex, inseguì ed ammazzó due rapinatori di Sant’Antimo Romano Domenico e Chirollo Ciro. In seguito al fatto di sangue è stato indagato per duplice omicidio volontario. Il Pubblico Ministero presso il Tribunale di Napoli Nord ha concluso le indagini contro  il 26enne maranese. Secondo l’accusa, Greco a bordo della propria Smart bianca inseguì e speronó volontariamente i due rapinatori, cagionandone la morte.

Accusa gravissima alla quale Greco dovrà rispondere, a distanza di 10 mesi dal fatto, difeso di fiducia dagli avvocati Domenico Della Gatta e Luigi Poziello del Foro di Napoli Nord, i quali con l’ausilio di loro tecnici di fiducia, sostengono la tesi dell’incidente stradale o comunque della legittima difesa (sul luogo del delitto, vicino ai cadaveri di Romano Domenico e Chirollo Ciro, fu rinvenuta una pistola con colpo in canna ed un proiettile inesploso sul manto stradale).

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“Li ho travolti io, ma non volevo ucciderli. Chiedo scusa a tutti”. Giuseppe Greco svela la verità sulla rapina finita nel sangue a Marano

Ha ammesso le sue responsabilità rispetto alla dinamica dei fatti, ma ha dichiarato che non voleva uccidere i due rapinatori. Poi ha chiesto scusa alla famiglia ed ai magistrati. Stamattina si è tenuta davanti al gip Paone del tribubale di Napoli Nord l’udienza di convalida del fermo di Giuseppe Greco, il 26enne accusato di duplice omicidio volontario dei due rapinatori di Sant’Antimo Ciro Chirollo e Domenico Romano. Greco (difeso dall’avvocato Domenico della Gatta) ha dichiarato di essere stato lui ad investire i due in sella al TMax dopo la rapina subita in via Consolare Campana venerdì scorso, dunque cambiando versione rispetto al primo interrogatorio.

Le dichiarazioni di Giuseppe

“Dopo la rapina stavo tornando a casa, quando dopo circa un minuto ho incrociato per pura casualità i due rapinatori alla rotonda di San Rocco. Ho iniziato ad inseguirli per prendere il numero di targa e farli spaventare, la corsa è durata circa 30 secondi quando all’improvviso ho perso il controllo dell’auto e li ho travolti involontariamente. Poi dopo lo schianto sono andato a sbattere direttamente contro il muretto”, ha detto Giuseppe, che ha smentito dunque di essere passato con l’auto sopra i corpi riversi a terra. Il giovane ha chiesto scusa ai magistrati per le bugie inizialmente dette e anche alla famiglia dei due rapinatori: “Non volevo ucciderli, ero sconvolto per la rapina subita e stavo tornando a casa poi è successo quello che ho raccontato. Dopo lo schianto sono sceso dall’auto ed ho incrociato un ragazzino che mi ha accompagnato sul luogo della rapina. Lì è venuto mio fratello che mi ha portato poi in caserma”.

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Antonio Mangione
Antonio Mangionehttp://www.internapoli.it
Giornalista pubblicita iscritto dalll'ottobre 2010 all'albo dei Pubblicisti, ho iniziato questo lavoro nel 2008 scrivendo con testate locali come AbbiAbbè e InterNapoli.it. Poi sono stato corrispondente e redattore per 4 anni per il quotidiano Cronache di Napoli dove mi sono occupato di cronaca, attualità e politica fino al 2014. Poi ho collaborato con testate sportive come PerSempreNapoli.it e diverse testate televisive. Dal 2014 sono caporedattore della testata giornalistica InterNapoli.it e collaboro con il quotidiamo Il Roma
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