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giovedì, Aprile 25, 2024
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Rapine nell’area flegrea, scarcerato giovane ritenuto vicino al clan Troncone

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Ordinanza annullata. Nonostante le pesanti accuse a suo carico. Questa la clamorosa decisione del Riesame (VIII sezione) per il 24enne Antonio De Monte, arrestato qualche settimana fa dai carabinieri della compagnia di Pozzuoli perchè gravemente indiziato di aver commesso, nel mese di febbraio del corrente anno, quattro rapine e di averne tentate due ai danni di alcuni distributori di carburanti dell’area puteolana (leggi qui l’articolo). Ad incastrare il 24enne di Fuorigrotta, indicato come vicino ad ambienti del clan Troncone, una somiglianza tra le immagini delle telecamere di videosorveglianza che riprendevano l’autore delle rapine e le foto dell’indagato, nonché una serie di indumenti ed il casco rinvenuti presso l’abitazione di De Monte, ritenuti compatibili e molto simili a quelli utilizzati dal malfattore. De Monte era stato già raggiunto da ordinanza nel marzo scorso per una serie di rapine compiute insieme ad un complice (leggi qui l’articolo).

Le accuse contro De Monte: la linea della difesa

Gli elementi su cui puntavano Procura e carabinieri era inoltre un altro: e cioè lo scooter in possesso del 24enne uguale per colore, modello e addirittura anno di produzione a quello utilizzato dai malviventi e ripreso dai sistemi di videosorveglianza di tutte le pompe di carburanti che avevano subito le rapine oggetto di indagine. Elementi ritenuti di dubbio valore probatorio dall’abile difesa messa in piedi dai difensori di De Monte, gli avvocati Paolo Gallina e Antonio Chianese. Secondo gli elementi evidenziati dai due legali il giudizio a cui si era prestato il giudice del titolo restrittivo era estremamente labile e parziale vista la mancanza di ogni accertamento tecnico compiuto sulle fattezze fisiche dell’indagato; i difensori inoltre hanno rappresentato, dinnanzi al tribunale del Riesame, la difformità di alcuni capi di abbigliamento presenti all’interno dell’abitazione del 24enne con quelli indossati dai rapinatori che avrebbero potuto essere viste già prima dell’adozione del titolo cautelare e, soprattutto, le divergenze sulle fattezze fisiche dell’indagato che in alcune immagini erano evidenti e palesemente diverse da quello del protagonista delle vicende criminose. E così il tribunale della libertà, accogliendo in toto la tesi della difesa, ha annullato l’ordinanza cautelare nei confronti di De Monte per tutti i capi di imputazione rimettendo lo stesso in libertà.

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