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venerdì, Aprile 19, 2024
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Contributi ai commercianti dopo il lockdown, Governo pronto al nuovo Decreto

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Contributi ai commercianti dopo il lockdown, Governo pronto al nuovo Decreto. Il premier Giuseppe Conte firma il Dpcm che istituisce un regime di chiusure differenziate a seconda della fascia di rischio contagio alla quale appartiene una Regione. Per quanto riguarda i ristori ai commercianti che, su pressing dei governatori, Conte sarà costretto ad allargare rispetto alle previsioni di qualche ora fa. In una lettera inviata da Boccia e dal titolare della Salute Roberto Speranza alle Regioni i due ministri rispondono ai rilievi inviati sul Dpcm.

I governatori partecipano alla cabina di regia sull’emergenza sanitaria ma nel Dpcm si precisa che il ministero della Salute emetterà le ordinanze di chiusura “sentiti” i presidenti delle Regioni, si sottolinea nella lettera. La missiva, sulla richiesta di ristori, assicura: il decreto sarà varato in settimana e le erogazioni saranno “tempestive”. Ma ora, a Conte, Gualtieri e Patuanelli spetterà trovare nelle prossime ore i fondi necessari a tenere a bada la rabbia di commercianti, ristoratori, gestori di bar delle zone rosse.

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I COMMERCIANTI CHE DOVRANNO CHIUDERE

Tutti destinati a chiudere per almeno due settimane. “Non vanifichiamo lo sforzo di tutte quelle categorie che in questo momento hanno ridotto la propria attività”, assicura il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio. La cifra di 1,5 miliardi probabilmente non basterà.  Solo stanziando le risorse dopo il 10 dicembre queste potranno essere inserite nelle spese del 2021. E il 10 dicembre, per le Regioni, è troppo tardi. Non solo.

Al Mef e al Mise spetterà la complessa modulazione della platea dei destinatari ai ristori in un decreto che mette in campo chiusure “a fisarmonica”. E c’è da riaffrontare anche il tema dei congedi parentali, destinati ad allargarsi con la Dad dalla seconda media in poi prevista per le Regioni nello scenario 4. I 21 parametri per classificare il livello di rischio di una Regione non cambiano, così come l’impianto delle chiusure. Rispetto alla bozza del pomeriggio c’è però una novità: barbieri e parrucchieri potranno restare aperti anche nelle Regioni “rosse”.

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