Dopo il caos a Roccaraso, seppur coinvolte indirettamente, alcuni hanno puntato il dito contro le agenzie che organizzano i viaggi in bus, accusandole di essere parte integrante di un fenomeno che negli ultimi giorni ha avuto notevole rilevanza sui media. Il titolare di Viaggi in Bus, un’agenzia con sede ad Angri, in un lungo post sulla propria pagina Facebook ha difeso la categoria spiegando che “per un viaggio di due ore” non si può di certo chiedere “100 euro”. Inoltre sottolinea la totale estraneità agli appelli fatti dai tiktoker sui social, prendendone apertamente le distanze.
“Si parla tanto di turismo low cost come se fosse un problema – si legge -, ma ci chiediamo: quanto dovrebbe pagare una famiglia o un gruppo di ragazzi per un viaggio di due ore? 100€ a persona? In un periodo economico difficile, rendere i viaggi accessibili significa permettere a tutti di vivere esperienze senza dover spendere cifre esagerate. Noi organizziamo viaggi in bus con professionalità e rispetto per le persone, garantendo sicurezza e comfort a prezzi onesti“. Inoltre, precisa il titolare dell’agenzia, i suoi bus non sono neanche partiti per Roccaraso.
“Il vero problema è la disorganizzazione turistica”
Secondo il gestore di Viaggi in Bus, il vero problema è la disorganizzazione turistica: “Invece di puntare il dito contro una città o una popolazione, bisogna iniziare a parlare della vera questione: la totale disorganizzazione turistica!”.
“Dove devono parcheggiare i bus? – si chiede il giovane imprenditore – Ogni volta che arriviamo a Roccaraso, le regole cambiano: un giorno ci mandano a via Napoli, un altro a Castel di Sangro, un altro ancora in mezzo al nulla. In tanti anni di turismo, mai un’area attrezzata e ben gestita per i pullman”.
Prezzi “folli” e servizio pubblico inefficiente: “Prezzi alle stelle, ma servizi inesistenti. Negli ultimi anni i costi sono aumentati, ma l’organizzazione è rimasta pessima. Si chiedono cifre elevate senza offrire un’adeguata accoglienza ai turisti. Rincaro assurdo delle navette per raggiungere Aremogna e Pizzalto. I turisti sono costretti a pagare navette private a prezzi folli (senza fattura e senza ricevuta!) per poter arrivare alle piste, perché non esiste un servizio pubblico efficiente! Attese infinite per scendere dai bus. I bus arrivano intorno alle 10:00, ma per far scendere tutti – tra bambini, anziani e donne in gravidanza – ci vogliono anche due ore! Questo perché non esiste un’area adeguata per la gestione dei flussi turistici”.
“Basta attaccare le persone, parliamo del vero problema!”
“Abbiamo letto commenti vergognosi che puntano il dito contro i napoletani e contro intere popolazioni – denuncia ancora il titolare dell’agenzia -. Ma noi vogliamo dirlo chiaramente: ogni popolo ha persone civili e meno civili, non dipende dalla provenienza geografica. Il problema non sono i turisti, ma chi non sa gestire l’accoglienza e sfrutta il turismo solo per fare cassa”.
“Noi continueremo a lavorare con professionalità, offrendo un turismo organizzato, accessibile e rispettoso – conclude -, ma vogliamo che anche le località turistiche inizino a fare la loro parte, migliorando i servizi e smettendo di speculare sui visitatori! Basta prezzi alle stelle senza servizi. Basta disorganizzazione che rovina il turismo. Basta luoghi che non sanno accogliere i visitatori. Il turismo deve unire, non dividere!”.