Dopo la bocciatura da parte del Movimento 5 Stelle sull’autorizzazione a procedere per Salvini sul caso Diciotti, è il giorno delle polemiche. Tantissimi iscritti e attivisti del Movimento hanno aspramente criticato la decisione dei vertici di derogare, per l’ennesima volta, ad uno dei capisaldi che i grillini hanno portato avanti per anni, quello dell’immunità parlamentare. Se a livello nazionale a farla da padrone sono le reazioni di quelli come Pizzarotti e Rosa Capuozzo, anche a livello locale ci sono tante voci dissidenti. Come ad esempio Salvatore D’Agostino, attivista di Giugliano del M5S già noto per aver coniato la definizione di “Pomigliano d’Arco-re” dopo le nomine dei fedelissimi di Di Maio. Intervistato da Concita Sannino su Repubblica, Salvatore non solo ha spiegato la distanza tra gli attuali vertici del Movimento e la base ma ha anche messo in dubbio, come già fatto da altri, il funzionamento della piattaforma Rousseau. «Ho votato cinque volte. L’ho fatto perché a me, che ho votato “no” a quell’assurdo quesito, non è arrivata la notifica della votazione. E non sono mica l’unico ad aver avuto questi problemi». Secondo Salvatore anche altri iscritti hanno votato più volte. «Alcuni amici: tré volte». Potrebbe esser accaduto anche per chi ha votato a favore di Salvini? «Certo, è possibile», sottolinea Salvatore che dunque dà ragione alla senatrice Nugnes secondo cui Rousseau è piattaforma inadeguata. “Una piattaforma che di democrazia diretta ha ben poco nonostante i parlamentari la finanziano con 300 euro al mese. Nessuno ci ha mai spiegato nulla, e pretendono la fiducia incondizionata di un server mai certificato da società terze». Nonostante ciò Salvatore crede nei principi base del Movimento. “Ero grato a Di Maio fino a due anni fa. Noi siamo rimasti uguali, continuiamo a credere negli stessi valori. Io ho votato per il M5S anche quando ero stato fatto fuori dalle parlamentarie. È Di Maio che sembra cambiato».
A lanciare una proposta, che sa di provocazione, è Nicola Palma, consigliere comunale a Giugliano del M5S. Palma non è un vero e proprio dissidente, resta e fa parte del movimento ma non ha lesinato critiche sui social, anche apertamente, al suo gruppo, soprattutto a livello nazionale. “Visto che deroghiamo sui pilastri del m5s, propongo io due serie rivisitazioni: Abolizione dei due mandati per i consiglieri comunali e circoscrizionali (chealtro non sono che attivisti, non guadagnano praticamente niente e si ammazzano dalla mattina alla sera sul proprio territorio); Obbligo di ricoprire il ruolo di consigliere comunale o circoscrizionale come requisito necessario per poter accedere ad elezioni regionali, parlamentari o europee. Vediamo chi ha il coraggio”, ha scritto il consigliere M5S sui social. Una proposta, quella di Palma , che farà sicuramente discutere.