giovedì, Agosto 14, 2025
HomeCronaca"Giù le mani dal San Gennaro", la Sanità in strada per difendere...

“Giù le mani dal San Gennaro”, la Sanità in strada per difendere l’ospedale

Blocco stradale di alcuni minuti questa mattina in via Arena della Sanità da parte degli aderenti al Comitato Ospedale San Gennaro dei Poveri e della Consulta Popolare Salute della città di Napoli per chiedere, per l’ennesima volta, che il nosocomio del Rione Sanità non «venga ancora di più smantellato». In questi anni, in special modo a cavallo tra il 2016 e il 2017, l’ospedale San Gennaro dei Poveri ha cambiato per buona parte volto con la dismissione del vecchio pronto soccorso e l’apertura di un presidio di primo intervento (Psaut) e da tre anni del Suap (Speciale Unità di Accoglienza Permanente) per chi affetto da malattia neurodegenerativa. Insomma, il San Gennaro è ora essenzialmente un presidio di prevenzione territoriale.

I motivi della protesta

Ma per il resto, afferma Mauro Migliazza, membro della Consulta Popolare e abitante del Rione Sanità, «è da 3 anni che aspettiamo l’apertura dell’ospedale di comunità per i malati cronici da 20 posti al fine di allievare i pronti soccorsi, gli hospice per i malati terminali e stiamo cercando di fare riaprire i poliambulatori. L’emergenza legata al Coronavirus ci ha fatto capire come tale riapertura sia fondamentale, anche nell’ottica di non sovraccaricare gli altri ospedali della zona» a partire dal Pellegrini, l’unico del centro storico dotato di pronto soccorso con la lista degli ospedali interessati da cambiamenti di sorta e dismissioni che può includere strutture come l’Annunziata, gli Incurabili, ospedale questo interessato dal crollo nell’aprile 2019 con lo sgombero di numerose famiglie residenti nelle case adiacenti, il Loreto Mare che sino al 1 luglio ha ospitato soltanto i pazienti anti Covid ed ora interessato da una fase di transizione rispetto alla riconversione al periodo precedente l’emergenza pandemica.

La chiusura degli altri reparti

Non è tutto perché nel tempo sono cessati di esistere ha chiuso il reparto Ematologia. Anche l’Oncologia non c’è più, con le donne partorienti che oramai non vanno più al San Gennaro dei Poveri. Via anche la Medicina d’Urgenza e la Cardiologia. Ancora oggi, il terzo e il quarto piano sono inutilizzati nonostante recenti e cospicui lavori di riammodernamento.

al sit-in di oggi anche gli attivisti di Potere al Popolo, dei Carc e del gruppo di volontariato I Figli del Sud

Le rivendicazioni e l’incontro con Verdoliva

I comitati hanno intrapreso ben 7 anni fa la battaglia per la salvaguardia del San Gennaro dei Poveri. Un’istituzione medica ma anche identitaria della storia del Rione Sanità. E’ previsto incontrino il 31 luglio il direttore generale dell’Asl Napoli 1 Centro Ciro Verdoliva. Tra le altre richieste oltre a quelle già ricordati dagli attivisti. Per esempio provvedere alla sostituzione dell’unico anestesista e dei due tecnici sanitari di radiologia del San Gennaro dei Poveri prossimi alla pensione. O anche completare il trasferimento allo stesso nosocomio delle suppellettili per l’apertura del centro di “Diabetologia’’.

Per seguire tutte le notizie collegati al nostro sito oppure vai sulla nostra pagina Facebook.