Ieri pomeriggio in Teverola i Carabinieri della Sezione Operativa del NORM della Compagnia Carabinieri di Aversa, nell’ambito di un’articolata indagine diretta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della “misura cautelare della custodia in carcere”, emessa dal G.LP. presso il Tribunale di Napoli Nord, nei confronti di D.V.S. Il 40enne è indagato per furto aggravato, rapina e lesioni”.
Il provvedimento cautelare trae origine dalla complessa attività d’indagine svolta a seguito di ripetute aggressioni poste in essere con la metodologia del furto con strappo nel centro della città normanna che hanno destato preoccupazione e forte allarme sociale nel centro storico Aversano, anche perché consumate con particolare efferatezza ai danni di giovani.
INCASTRATO L’UOMO NELLA CHEVROLET
Era stata infatti registrata da alcuni mesi una escalation di scippi e rapine improprie, soprattutto nelle zone della Movida, fenomeno che ha fortemente turbato l’intera collettività del Comune di Aversa. L’indagine, grazie alle immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza e tramite l’escussione dei diretti testimoni, ha consentito ai militari dell’Arma una dettagliata ricostruzione degli eventi ed ha permesso di trovare un elemento comune a tutti gli eventi delittuosi posti in essere dall’indagato, cioè l’utilizzo dell’autovettura Chevrolet Matiz di colore nero, successivamente ricondotta all’indagato.
Il D.V.S. adottava il medesimo modus operandi ovvero, viaggiando a bordo della sopracitata
autovettura tra le vie del comune normanno, sceglieva le vittime, giovani donne, che camminavano a bordo strada, le raggiungeva dietro ad alta velocità e una volta arrivato alla distanza minima con un gesto veloce e repentino afferrava la borsa delle malcapitate strappandola ed in alcuni casi trascinando, anche per alcuni metri e con inaudita violenza la vittima. Come avvenuto nell’ultimo episodio in cui il prevenuto ha persona offesa è stata tirata per diversi metri fino ad impattare con violenza contro una fioriera.
È emersa dunque l’estrema pericolosità del soggetto, che agendo senza alcuno scrupolo per le vittime, ha turbato per diversi mesi la quiete della cittadina normanna. Al termine degli accertamenti il D.V.S. è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Santa Maria
Capua Vetere.
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