La Procura di Napoli sembra pronta a chiedere l’archiviazione delle indagini che si erano concentrate su un presunto avvistamento di Angela Celentano sull’isola di Buyukada, situata al largo di Istanbul, in Turchia.
La ragazza scomparve il 10 agosto del 1996, a soli sei anni, durante una gita sul Monte Faito, in Penisola Sorrentina.
Angela Celentano, il presunto avvistamento in Turchia
La vicenda turca affonda le sue radici nel 2009, quando emerse la segnalazione di un presunto avvistamento di una giovane che somigliava ad Angela Celentano sull’isola di Buyukada, al largo dello stretto del Bosforo, in Turchia.
La segnalazione fu fatta da una donna che, a sua volta, aveva appreso della presunta storia da un prete, che l’aveva sentita in confessione da una terza persona. La testimone, convinta di aver riconosciuto Angela, aveva fornito anche una fotografia di un uomo che, secondo lei, sarebbe stato in compagnia della giovane, una ragazza che viveva con lui e che avrebbe creduto fosse suo padre. Il sospetto era alimentato da una cicatrice evidente sul volto dell’uomo.
Nonostante il coinvolgimento delle autorità turche e le numerose proroghe delle indagini, la pista non ha mai portato a riscontri chiari.
Verso l’archiviazione
I riscontri scientifici, le analisi delle fotografie e le ricerche sul campo non hanno confermato l’identità della ragazza come Angela Celentano. Ora, dopo oltre un decennio di verifiche e indagini, la Procura di Napoli sembra pronta a chiudere il caso senza ulteriori sviluppi. Questa decisione segna un altro capitolo doloroso per la famiglia Celentano, che ha sempre mostrato scetticismo verso tale teoria.
Sebbene la speranza di ritrovare Angela viva non fosse mai venuta meno, le evidenti difficoltà nell’indagine, unita alla mancanza di prove concrete, ha portato le autorità a considerare l’archiviazione della pista. La vicenda rimane una ferita aperta per la famiglia, che da quasi 30 anni attende ancora risposte su quella drammatica scomparsa che ha segnato indelebilmente le loro vite.