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giovedì, Aprile 25, 2024
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Scontri Inter Napoli e morte di Belardinelli, l’avvocato dei tifosi partenopei indagati: “Grandi colpi di scena”

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“Sarà un’indagine che riserverà colpi di scena: i miei clienti sono innocenti, non hanno investito Berlardinelli: la Volvo sequestrata, sulla quale viaggiavano, era una delle prime auto facenti parte la carovana di vetture dirette allo stadio. Lo ribadiremo oggi agli investigatori”. Lo ha detto l’avvocato Emilio Coppola, davanti alla Questura di Napoli, dove stanno per iniziare gli interrogatori di 4 dei 5 passeggeri della V40 che avrebbe investito Daniele Belardinelli, poi deceduto in ospedale. Dopo un breve briefing con il loro avvocato, davanti alla Questura, i quattro tifosi azzurri sono entrati negli uffici da un ingresso laterale. Per loro inizia una giornata che potrebbe rivelarsi decisiva. Ad interrogarli saranno gli investigatori della Questura di Milano, giunti appositamente, e sebbene risponderanno alle domande nella veste di persone informate sui fatti, alla fine dei colloqui potrebbero anche essere iscritti nel registro degli indagati.

Chi era a bordo dell’auto?

Quattro maggiorenni e un minore. Erano i passeggeri della Volvo V40 nera indicata come l’auto che ha investito, uccidendolo, il tifoso dell’Inter Daniele Belardinelli. Quattro maggiorenni, di età compresa tra i 20 e i 25 anni, più un ragazzo che non ha ancora compiuto 18 anni, sono i primi indiziati per omicidio volontario, in uno scenario investigativo che da ieri ha fatto registrare una serie di novità. Tra i cinque passeggeri della Volvo V40, la Procura di Milano (l’aggiunto Letizia Mannella e dai pm Michela Bordieri e Rosaria Stagnaro) ha deciso di iscrivere nel registro degli indagati il figlio del proprietario dell’auto, mentre oggi anche gli altri componenti del gruppo conosceranno la loro veste giuridica. Quattro adulti e un minore, dunque, sospettati per l’investimento-killer di Belardinelli. Pochi giorni fa, i quattro adulti avevano risposto alle domande della polizia, limitandosi a rimarcare un concetto: la propria estraneità rispetto a quella manovra assassina che ha stroncato la vita di «Dede», uno dei capi del tifo del Varese, gemellato con quello dell’Inter e del Nizza contro i supporter napoletani.

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