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Screenshot e conversazioni private, quando è reato condividerle

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In base all’articolo 616 del Codice penale, la violazione, sottrazione o soppressione della corrispondenza può essere punita con la reclusione fino a 1 anno e con una multa da 30 a 516 euro. La norma si applica per coloro che si impossessano di conversazioni altrui senza farne parte o senza averle ricevute dai destinatari. Diverso è il caso di chi, pur essendo parte della conversazione, diffonde screenshot arrecando un danno agli altri partecipanti: la pena può arrivare fino a 3 anni di reclusione.

Gli screenshot vengono spesso utilizzati come prove nei processi proprio per attestare l’autenticità di una conversazione. Secodo un articolo di Leggo il principio da tenere a mente è che la corrispondenza, libera e segreta per definizione, non riguarda solo lettere e scambi postali, ma anche e-mail, chat e telefonate. Chi dispone dell’autorizzazione di tutti i soggetti coinvolti non corre rischi, ma nella maggior parte dei casi questa condizione non si verifica.

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