E’ in corso lo sgombero dell’appartamento di Roberto Spada, esponente del clan di Ostia. L’uomo è noto per la vicenda dell’aggressione ad un giornalista della Rai durante una intervista. L’attività è svolta dai carabinieri del nucleo investigativo del gruppo Ostia. L’immobile si trova in via Guido Vicon.
Blitz nella casa occupata da Roberto Spada
Lo scorso 24 aprile i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Ostia, su delega della Procura della Repubblica di Roma, hanno dato esecuzione a un provvedimento del Gip del Tribunale di Roma che dispone il sequestro preventivo di un appartamento sito a Roma (località Lido di Ostia), occupato abusivamente da una donna e dal suo compagno, quest’ultimo, Roberto Spada, è esponente di spicco della criminalità del litorale romano e già condannato – tra l’altro per la testata al giornalista Daniele Piervincenzi – per il reato di violenza privata, aggravata dal metodo mafioso.
L’attività costituisce l’epilogo dell’intenso monitoraggio da parte dei reparti dell’Arma dei Carabinieri, avviato anche a seguito del deferimento della coppia all’Autorità Giudiziaria per furto aggravato di energia elettrica mediante allaccio diretto dell’appartamento oggetto di sequestro.
LE ACCUSE
I successivi approfondimenti, condotti dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Ostia, hanno consentito di accertare che Spada e la sua compagna, oltre a sottrarre energia elettrica, non disponevano di alcun titolo che li legittimasse ad abitare l’appartamento, gestito dal Comune di Roma, maturando in tal modo un debito nei confronti dell’Ente pari a 43.355,56 euro per le indennità di occupazione non versate e pari a 11.063 euro nei confronti della società gestore della rete elettrica.
La coppia avrebbe ottenuto la disponibilità dell’immobile nell’anno 2006, a seguito di uno “scambio” concordato con la precedente occupante abusiva, la quale a sua volta si trasferiva in un altro appartamento offertole dagli indagati e da loro anch’esso illegittimamente occupato, operazione finalizzata presumibilmente a ricongiungere la coppia con l’originario nucleo familiare, dimorante nello stesso stabile. Così il Gip ha disposto il sequestro preventivo dell’immobile, finalizzato allo sgombero e alla restituzione al Comune per l’assegnazione, secondo le procedure previste dalla normativa.