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giovedì, Aprile 25, 2024
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Simeone: “Spalletti un maestro di vita, merita solo rispetto. Papà si è innamorato di Napoli, io ‘perdonato’ dopo quella tripletta”

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Belle parole quelle rilasciate da Giovanni Simeone, attaccante del Napoli fresco scudettato, rilasciate nel corso della sua lunga intervista concessa al quotidiano spagnolo As. L’argentino, autore di più gol nel corso della stagione che sono risultati, alla fine, decisivi nella corsa al titolo, si è soffermato su più punti, a partire dall’accoglienza avuta a Napoli e sul “perdono” concessogli dai tifosi dopo quella famosa tripletta in Fiorentina-Napoli 3-0 del 2018, allo Scudetto appena vinto, passando per l’amore per la città da parte sua e di suo padre Diego, fino a Spalletti e al rispetto per la sua volontà di lasciare al termine della stagione.

Simeone a As: “Napoli mi ha accolto benissimo, i tifosi mi hanno “perdonato”

Questo un estratto dell’intervista del Cholito a As, da Tuttonapoli.net: “Ogni giorno mi rendo conto di qualcosa di nuovo che mi fa capire quant’è stato grande quello che abbiamo fatto. L’altro giorno, ad esempio, ho visitato Sorrento e c’era una strada con decine di striscioni con ogni risultato delle nostre partite di quest’anno. Festeggiare lo Scudetto è stato bellissimo: il giorno dopo che siamo diventati campioni d’Italia, ero in casa con mia moglie e mi disse “Perché non festeggiamo un altro po’?, così prendo una bandiera, esco in terrazza da solo e la gente dall’altro lato della strada ha cominciato a festeggiare con me”.

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Sulla famosa tripletta al Napoli con la Fiorentina del 2018: “Segnare tre gol a una squadra così importante fu speciale. Ovviamente quando sono arrivato qui tutti me lo hanno ricordato e continuano a farlo. Ma adesso aggiungono: “Sei perdonato”.

E sull’impatto con la città di Napoli: “Ho notato la differenza tra la gente di Napoli e quella del nord. Qui ti accolgono con amore e questo mi ha aiutato tantissimo, siamo molto simili noi argentini. Inoltre essere il primo argentino da parecchio tempo ha fatto sì che i tifosi mostrassero sempre un affetto speciale nei miei confronti. Volevo sentirmi parte della città e la gente mi ha fatto subito sentire tale”.

“Papà si è innamorato di Napoli e della mozzarella”

Il Cholito si sofferma poi sul rapporto con suo padre Diego e dell’amore che quest’ultimo, nelle ultime settimane, ha imparato a provare per la città di Napoli e le sue delizie: “E’ difficile far coincidere tutto con mio padre e averlo vicino in quell’occasione è stato incredibile. Non si aspettava di trovare tutta questa magia qui, è rimasto colpito da tutto. Si è innamorato di Napoli… E della mozzarella. Ogni volta che vado da lui, mi chiede di portargliene 5 chili. Cinque!”. 

E sul suo pensiero di averlo come allenatore nella squadra in cui milita: “Abbiamo sempre detto che l’unico modo per farlo accadere è che lui venga in una squadra in cui già ci sono io. Così sarebbe diverso, anche se comunque scomodo nello spogliatoio. I calciatori non sono sempre felici del proprio allenatore e ci sarebbe gente che parlerebbe male di mio padre con me”.

“Il primo argentino a vincere lo Scudetto dopo Maradona”

Simeone è stato il primo argentino a vincere lo Scudetto dopo Maradona, che vinse il secondo titolo a Napoli nella stagione 1989/1990: “Mi rendo conto di questo pian piano, vedendo ogni immagine, ogni murale o foto con le nostre facce nelle strade della città. Diego, il figlio di Maradona, mi scrisse il giorno dopo la rete alla Roma: “Mio papà ti ha mandato qui”. Lì ho capito perché ho voluto tanto questa maglia”.

“Spalletti è stanco e vuole riposare, noi rispettiamo la sua scelta”

E, infine, sulla volontà di Spalletti di lasciare e il rispetto per la sua decisione: “Il mister è un maestro di calcio e di vita. Ha sempre parole che arrivano, che ti mettono voglia di continuare ad ascoltarlo. Ogni giorno facciamo una sessione video di una quarantina di minuti, mi piace molto ascoltarlo e imparare. Mi piacerebbe diventare allenatore ed essere come lui, avere la sua stessa passione. Condivido la sua maniera di vedere il calcio e per questo abbiamo fatto quello che abbiamo fatto: tutta sulla stessa lunghezza d’onda. Ha detto che ha bisogno di riposare, di stare con la sua famiglia e bisogna rispettare la sua decisione. Noi gli vogliamo bene, è stato bello lavorare con lui e desideriamo il meglio per lui. Merita tutto quello che sta vivendo”.

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