La famiglia di Simonetta Kalfus, la donna morta dopo un intervento di liposuzione eseguito in una clinica a Cinecittà, vuole verità e ha presentato denuncia.
Così i carabinieri, coordinati dalla procura, si sono messi al lavoro e nel giro di poche ore hanno sequestrato le cartelle cliniche.
Simonetta morta dopo l’intervento di liposuzione, indagati tre medici
C’è di più, tre medici sono già stati iscritti nel registro degli indagati. Una prassi, in questi casi, per permettere indagini dettagliate e accertare eventuali responsabilità. Si tratta del chirurgo estetico che avrebbe operato Simonetta, dell’anestesista e di un medico dell’ospedale Sant’Anna di Pomezia che l’avrebbe mandata a casa dopo i primi malori.
Le indagini sono entrate dunque nel vivo dopo la denuncia presentata dalla figlia trentacinquenne della vittima con i carabinieri della compagnia di Anzio che hanno in mano la cartella clinica e tutta la documentazione sanitaria relativa alla donna. Si attendono ora gli esiti dell’autopsia effettuata nei giorni scorsi che stabilirà con esattezza le cause del decesso. Al momento si ipotizzerebbe una infezione diffusa.
La donna rimandata a casa dopo i primi sintomi
Secondo quanto ricostruito finora, dopo l’operazione di chirurgia estetica effettuata lo scorso 6 marzo, Simonetta ha iniziato ad accusare i primi dolori. Inizialmente avrebbe pensato al normale decorso post operatorio, però con il passare dei giorni la situazione peggiorava. Accompagnata, è andata all’ospedale di Pomezia dove sarebbe stata dimessa con una terapia. Le sue condizioni, tuttavia, non sarebbero mai migliorate, anzi.
La donna si sentiva sempre peggio e il 14 marzo è stata ricoverata al Grassi di Ostia, dove è entrata in coma poco dopo il suo arrivo. Il cuore di Simonetta si è fermato martedì scorso dopo quattro giorni. La salma è stata quindi trasferita al policlinico Tor Vergata per l’esame autoptico, effettuato nei giorni scorsi e di cui si attendono adesso i risultati. Intanto il lavoro dei carabinieri va avanti.