L’aumento nelle ultime settimane di casi di Covid-19 non è di quelli che spaventano, ma a preoccupare è la sottovariante kp3 derivante dalla mutazione “madre” JN.1.
Come spiegato da Francesco Vaia, direttore della prevenzione del Ministero della Salute, “la variante JN.1 e i suoi sotto-lignaggi rimangono predominanti”, con particolare attenzione all’aumento dei contagi dovuti al Kp3.
“Siamo di fronte a un picco estivo dei casi Covid che certamente era inatteso perché di fatto avevamo visto un progressivo scemare dei contagi”, ha osservato il direttore della Simit, la Società italiana di Malattie infettive e tropicali, Massimo Andreoni. Questo dimostra, ha sottolineato l’esperto all’Adnkronos Salute, “come il virus Sars-CoV-2 non sia più stagionale ma determinato nella sua aggressività dalle varianti che emergono”. In particolare, la sottovariante KP.3, come ha riferito Locatelli, “è più contagiosa rispetto ad altre ma non dà patologia più grave”.
Covid Kp3, quali sono i sintomi
I sintomi della nuova sottovariante sono simili a quelli classici del Covid-19: tosse, mancanza di respiro o difficoltà respiratorie, fatica, dolori muscolari o corporei, mal di testa, nuova perdita del gusto o dell’olfatto, mal di gola, congestione o naso che cola, nausea o vomito, diarrea.
