PUBBLICITÀ
HomeCronacaSistema ‘Ferraro’, l’accusa della Procura: “Sindaco revocò appalto rifiuti per i voti...

Sistema ‘Ferraro’, l’accusa della Procura: “Sindaco revocò appalto rifiuti per i voti alle Provinciali”

PUBBLICITÀ

Voti elettorali alle provinciali in cambio della revoca di un appalto per la raccolta dei rifiuti. È questa l’accusa mossa al sindaco di Arienzo (Caserta), Giuseppe Guida, coordinatore provinciale di Forza Italia (ora sospeso dall’incarico), finito agli arresti domiciliari nell’ambito dell’indagine della Direzione distrettuale antimafia di Napoli sul cosiddetto “sistema Ferraro”.

Al centro dell’inchiesta c’è infatti Nicola Ferraro, ex consigliere regionale dell’Udeur e imprenditore del settore ambientale, già condannato per concorso esterno in associazione camorristica e indicato come “colletto bianco” legato al clan dei Casalesi. Secondo gli inquirenti, Ferraro avrebbe orchestrato un meccanismo illecito per controllare gare pubbliche e garantire vantaggi a imprese a lui riconducibili.

PUBBLICITÀ

Il patto elettorale

Di quel sistema, secondo la procura, avrebbe fatto parte anche Guida. Grazie all’appoggio di Ferraro, avrebbe ottenuto preferenze alle elezioni provinciali, sufficienti per conquistare il seggio da consigliere. In cambio, si sarebbe impegnato a manovrare sull’appalto comunale per la raccolta dei rifiuti.

Nel 2019 l’appalto era stato regolarmente aggiudicato alla società Econova. Tuttavia, Guida – sempre secondo gli investigatori – avrebbe avviato una serie di contestazioni e rilievi sugli inadempimenti contrattuali, ritenuti dagli inquirenti pretestuosi e strumentali.

La revoca e la nuova assegnazione

Il risultato fu la revoca del contratto a Econova e la successiva assegnazione del servizio a una società ritenuta “amica”: la Czeta Srl dell’imprenditore Aniello Ilario, figura ritenuta vicina a Ferraro e anch’egli arrestato nel blitz.

In questo modo, il sindaco di Arienzo avrebbe garantito un ritorno concreto al patto elettorale stretto con Ferraro, rafforzando il controllo del gruppo sugli appalti pubblici nel settore ambientale.

L’inchiesta più ampia

Il caso Guida è uno dei tasselli di un’indagine più ampia che ha portato a 17 misure cautelari tra Caserta, Napoli e il basso Lazio, con accuse che vanno dalla corruzione alla turbativa d’asta fino al riciclaggio. Per gli investigatori, Ferraro avrebbe costruito un vero e proprio cartello di imprese in grado di pilotare le gare, incidendo direttamente sulle scelte amministrative locali.

PUBBLICITÀ