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Sit in a Napoli dei 28 lavoratori di Burger King: “Quale sarà il nostro destino lavorativo?”

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Presidio questa mattina in piazza Garibaldi dei 28 lavoratori di Burger King, della pizzeria e del bar adiacenti. “Da lunedì- affermano i dipendenti iscritti alle sigle sindacali Filcams e UIL Tucs- saremo senza lavoro perché Grandi Stazioni reclama gli spazi. Ma la società che gestisce la nostra attività ci ha dato pochissimo preavviso. Quale sarà il nostro destino lavorativo?”. Tra le soluzioni prospettate dall’azienda, quella di un trasferimento a Verona. “Impossibile per noi. Noi abbiamo le famiglie qui”.

Chiude Burger King nella stazione centrale di Napoli, insieme al bar e agli altri punti di ristorazione all’interno dei locali con vista su piazza Garibaldi. Alla vigilia del licenziamento ventotto lavoratori. Avvisati solo lunedì scorso dall’azienda Cigar 1 srl, che gestisce da sei mesi in franchising le attività di ristorazione, baristi, camerieri e cuochi domenica dovranno andarsene. Scatta la protesta. I dipendenti hanno dato inizio in mattinata alla mobilitazione.

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E i sindacati, CGIL e UIL, chiedono un incontro urgente con i responsabili dell’impresa e Grandi Stazioni spa, proprietaria della struttura fino a oggi utilizzata per attività commerciali. Uno striscione dei lavoratori chiama in causa “Grandi Stazioni” che avrebbe richiesto i locali all’azienda.

In cinque giorni è cambiata la vita di 28 famiglie. Chiude un grande store, per metri quadrati il più ampio all’interno dell’hub di Garibaldi che, cambiando marchi e adattandosi ai cambiamenti con l’arrivo prima della catena di fast food McDonald’s e poi del concorrente Burker King, ha accompagnato per 30 anni la storia della principale stazione del Sud.

“Lavoro nei locali di Garibaldi dall’inizio. Per tanti anni eravamo gli unici ad accogliere i viaggiatori con panini e caffè. Oggi è aumentata la concorrenza, ma sono ancora tanti a passare di qui” racconta Andrea Scotti, delegato CGIL, che si occupa del bar. “L’azienda dice che Grandi Stazioni ha chiesto i locali da liberare entro lunedì, ma c’è un contratto che scade nel 2028 e noi non ci diamo una spiegazione. Io faccio il barista qui da decenni, non so se e come potrò ricominciare da lunedì. Per le nostre famiglie è un dramma”, aggiunge.

Spiega la sindacalista della UIL Ilaria Locascio: “L’azienda ci aveva detto che a dicembre prossimo avrebbe fatto un bilancio su come andava l’attività. Ma non ci saremmo mai aspettati una evoluzione tanto drammatica e veloce. Adesso ci dicono che la responsabilità è di RFI, perché questi spazi saranno oggetto di lavori. Noi abbiamo diritto di sapere come stanno le cose”. L’azienda prospetta per chi lo volesse un trasferimento a Verona dove ha un altro punto vendita, “ma è solo un’ipotesi, messa sul tavolo tra le strade non percorribili. Sono i primi a capire che per mille euro al mese non possiamo trasferirci con le nostre famiglie”, chiarisce Scotti.

Aspetta la risposta per una convocazione al tavolo con l’azienda il sindacalista della CGIL Ugo Buonanno: “Questo gruppo ha rilevato l’attività solo sei mesi fa. Vogliamo capire come è possibile avere programmato un investimento se in campo c’era un progetto che ne determinava la chiusura. Serve chiarezza”. È la richiesta, ma Buonanno avverte: “In ogni caso i piani di RFI devono tenere conto del destino di questi lavoratori. La nostra lotta non si fermerà”.

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Antonio Sabbatino
Antonio Sabbatinohttp://InterNapoli.it
Iscritto all'Albo dei pubblicisti dall'ottobre 2012, ho sviluppato nel corso degli anni diverse competenze frutto dell’esperienza sul campo in ambito politico, sociale, della cronaca, sia bianca che nera. Sono stato conduttore radiofonico di programmi musicali presso Radioattiva, radio web napoletana e redattore e collaboratore di diverse testate online. Attualmente sono inviato per InterNapoli.it che rappresenta una delle realtà più dinamiche del panorama giornalistico napoletano, campano, la neonata testata Tell che approfondisce i grandi temi politico-sociali a più livelli e Comunicare il Sociale rivista specializzata di Terzo Settore. Vincitore di diversi premi giornalistici locali e nazionali, sono mosso sempre dalla curiosità: il vero sale di questo mestiere.