2108 detenuti con un tasso di sovraffollamento del 160%. Di questi carcerati 1004 sono definitivi. Sono i dati del carcere di Poggioreale attualmente tra le prigioni più sovraffollate d’Italia. A questi numeri che riguardano la presenza di detenuti va aggiunto quello sulla carenza del personale della Polizia Penitenziaria che nella struttura di Napoli conta 300 unità in meno rispetto al fabbisogno giornaliero.
A lanciare l’allarme il garante regionale dei detenuti Samuele Ciambriello che assieme ai componenti dell’Osservatorio regionale sulle condizioni delle persone private della libertà ha visitato i padiglioni del penitenziario. Sovraffollamento, tanti tossicodipendenti in cella, pochi educatori, un numero insufficiente di agenti della polizia penitenziaria. Il carcere Giuseppe Salvia è ancora una volta in una situazione esplosiva, come denunciato dall’osservatorio regionale sulle carceri, in visita stamattina all’interno dell’istituto penitenziario.
“A Poggioreale oggi ci sono 2.108 detenuti, di cui 1.004 con sentenza definitiva. Per queste persone è fondamentale potenziare i progetti di inclusione sociale, culturale e trattamentale”. Lo ha dichiarato Samuele Ciambriello, garante campano delle persone private della libertà personale, al termine di una visita presso il carcere napoletano, effettuata con i membri dell’Osservatorio regionale sulla vita detentiva. Particolare attenzione è stata riservata al padiglione Roma, che ospita 220 dei circa 600 detenuti tossicodipendenti presenti nell’istituto. “Abbiamo riscontrato una grave disparità – ha spiegato Ciambriello – l’ASL Napoli 1 finanzia progetti per misure alternative in comunità, mentre Napoli 2 e Napoli 3 investono molto meno. I cittadini di zone come Pozzuoli, Portici o Castellammare vivono così una condizione di serie B”. Il garante ha infine ribadito la necessità di uniformare l’accesso ai percorsi di reinserimento su tutto il territorio regionale.