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Sonnifero nel caffè e soffocato col cuscino, così i figli hanno ucciso Antonio Di Gennaro

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Lo avrebbero prima sedato con un sonnifero sciolto nel caffè, poi soffocato con un cuscino. È questa la terribile dinamica dell’omicidio di Antonio Di Gennaro, 72 anni, il cui corpo è stato rinvenuto avvolto nel cellophane all’interno di una cassapanca, sul terrazzo di un’abitazione a Quarto, alle porte di Napoli.

A confessare il crimine sono stati i suoi stessi figli, Michele e Andrea Di Gennaro, di 42 e 34 anni. Incensurati, rispettivamente ingegnere biomedico e personal trainer, erano noti nell’ambiente come persone tranquille, quasi insospettabili.

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Secondo le indagini condotte dai carabinieri, i due fratelli avrebbero agito spinti da motivi economici: il padre si opponeva alla richiesta di cedere loro la pensione di reversibilità della madre, deceduta da tempo. Il 3 giugno, giorno in cui è stata denunciata la scomparsa dell’uomo dalla sua compagna, i due avevano tentato di depistare le indagini raccontando che Antonio era partito all’estero con un’altra donna. Una versione che non ha mai convinto né i familiari né gli investigatori.

Poco prima della perquisizione della casa di via Cicori, i due fratelli hanno ammesso ogni responsabilità. Durante l’interrogatorio, descritto dagli inquirenti come “agghiacciante e privo di emozioni”, hanno ricostruito nei dettagli il piano: somministrare al padre una dose di sonnifero e poi togliergli la vita con un cuscino. Dopo il delitto, il cadavere è stato nascosto nella cassapanca dove, giorni dopo, i carabinieri lo hanno ritrovato.

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