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lunedì, Maggio 13, 2024
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Spot choc dei medici a Napoli, elmetto e giubbotto antiproiettile per denunciare le aggressioni

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Ha dell’incredibile il video girato da alcuni medici a Napoli. Elmetto e giubbotto antiproiettile per denunciare le aggressioni subite dai camici bianchi sul posto di lavoro: l’iniziativa è stata lanciata dal sindacato Anaao Assomed. Il video dura più di un minuto ed è stato messo in circolazione subito dopo l’ultima aggressione avvenuta in ordine di tempo, ai danni di un geriatra di Giugliano in Campania.

Medici con elmetto e giubbotto antiproiettile, le parole del segretario generale del sindacato dei medici dirigenti

Di qui la decisione di lanciare ora una campagna che sceglie un linguaggio duro, quello della guerra, per far comprendere quanto sia importante la sicurezza dei camici bianchi per la tenuta del sistema sanitario nazionale. E l’iniziativa forte e provocatoria, la registrazione di uno spot nel quale i medici protagonisti, dopo aver vestito il camice “d’ordinanza”, indossano anche giubbotto antiproiettile ed elmetto militare.

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Queste le parole di Bruno Zuccarelli, segretario generale del sindacato dei medici dirigenti: “Non è possibile lavorare su turni che possono durare anche 18 ore consecutive, essere insultati per un’attesa troppo lunga o massacrati di botte se qualcosa non piace o se non si riesce sempre e comunque ad evitare un decesso. Nessuno di noi ha studiato anni e sacrificato la propria vita familiare per questo. Molti restano, spinti dalla passione, ma sono sempre di più quelli che scelgono di andare via”.

Che poi prosegue: “In un momento come questo, nel quale purtroppo si riaffacciano le ombre di guerre che sembravano impossibili, avremmo voluto evitare di ricorrere a questo linguaggio. Tuttavia non c’è più tempo e serve che la politica in primis, ma anche i tantissimi cittadini per bene, si sveglino dal torpore e si uniscano a noi per dire basta. Obiettivo della campagna è evitare che di queste aggressioni si continui a parlare come di un destino ineluttabile, perché continuando così, molto presto, non ci sarà più una sanità pubblica da difendere e solo chi potrà permetterselo avrà accesso alle migliori cure”.

Di seguito il video, dal sito dell’Ansa:

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