Aumenta a 3 il numero di studenti che ha scelto di non sostenere l’esame orale alla maturità. Dopo Gianmaria Favaretto del liceo scientifico Fermi di Padova e Maddalena Bianchi, studentessa del liceo scientifico di Belluno, si aggiunge alla lista anche uno studente del liceo classico Antonio Canova di Treviso. Gli episodi sono avvenuti tutti in Veneto, e ognuno degli studenti ha ricevuto comunque il diploma grazie alla somma dei crediti raggiunti con le prove scritte. Sul tema è intervenuto anche il ministro dell’istruzione Valditara.
Scena muta degli studenti alla prova orale di maturità
Mentre i primi due studenti hanno scelto di presentarsi e di fare scena muta, l’ultimo ha scelto di non presentarsi affatto il giorno della prova orale. Una scelta probabilmente dettata a contestare l’attuale meccanismo di valutazione degli studenti, che ritengono di non venir valutati per le loro reali capacità. “I voti, da alcuni alunni – secondo Favaretto – vengono vissuti malissimo. In classe c’è molta competizione. Ho cominciato a rifletterci vedendo le reazioni di alcuni compagni: come vivevano la cosa, senza capire che cosa significasse davvero un voto. Erano estremamente attaccati al risultato, diventando addirittura cattivi. Forse è il carattere, i professori, le pressioni della famiglia. Non so” ha raccontato lo studente dopo aver fatto scena muta in sessione d’esame.
Anche Maddalena Bianchi, studentessa di Belluno, ha protestato per motivi pressoché simili, aggiungendo tra le ragioni anche la mancanza di empatia del corpo docente. “I docenti non guardano come sta lo studente davvero. Con qualche docente siamo anche riusciti a confrontarci, con altri no. Alcuni hanno provato a cambiare, senza riuscirci” ha raccontato la studentessa.
La posizione del ministro dell’Istruzione Valditara
Già dal prossimo anno scolastico potrebbero esserci dei cambiamenti per contrastare le proteste degli studenti. Dopo questi 3 avvenimenti il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha preso una posizione netta: “Fra le riforme che stiamo per approvare c’è anche una riforma della Maturità. Comportamenti di questo tipo non saranno più possibili. Se un ragazzo non si presenta all’orale o volontariamente decide di non rispondere alle domande dei docenti, non perché non è preparato, quello può capitare, ma perché vuole ‘non collaborare’ o vuole ‘boicottare’ l’esame, dovrà ripetere l’anno” ha spiegato il ministro.
“La valutazione finale terrà conto non soltanto di come lo studente avrà risposto alle domande dei commissari ma anche del grado di maturazione complessiva. Bisognerà dimostrare di aver acquisito un’autonomia, un certo livello di responsabilità, una maturazione di pensiero, insomma uno sviluppo integrale della persona” ha concluso Valditara.
Dopo gli ultimi avvenimenti anche la rete degli Studenti Medi del Veneto ha reso nota la sua posizione criticando il ministro Valditara. “Siamo di fronte all’ennesima riforma volta a punire ogni forma di dissenso verso il sistema scolastico, trasformando di fatto i luoghi del sapere secondo il paradigma dell’obbedienza e della repressione. Tutto ciò è in piena armonia con le misure securitarie e repressive adottate dal governo Meloni su tutti i fronti. Questi studenti hanno dato voce a ciò che noi denunciamo da anni: la ‘scuola del merito’ voluta da questo Governo è un fallimento. È un sistema che ci schiaccia” hanno spiegato, contestando quanto questo sistema contribuisca ancora a far sentire gli studenti solo dei numeri e non delle persone.

