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Partite le ‘stanze dell’amore’ per i detenuti nel carcere di Padova

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Sono partite lunedì 6 ottobre le stanze dell’amore nel carcere di Padova. Sono vicino ai locali dei colloqui, nel rispetto della privacy. Il progetto lanciato all’inizio dello scorso anno, tramite diverse associazioni di volontari che lavorano con i reclusi. Fondamentale è stata una sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato la parte della legge 26 del luglio 1975 in cui si vietano ai detenuti colloqui con il coniuge senza il controllo a vista del personale di custodia. 

La sperimentazione delle stanze dell’amore in carcere

L’associazione “Ristretti Orizzonti” di Ornella Favero ha chiesto di avviare da subito una sperimentazione, a cui si era opposto il sottosegretario leghista alla Giustizia Andrea Ostellari.

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Le regole per la stanza

La nuova direttrice del penitenziario Maria Gabriella Lusi ha così disposto l’apertura delle stanze dopo una richiesta di 3 detenuti, attraverso il loro legale, al magistrato di Sorveglianza, il quale ha deciso per l’applicazione della sentenza della Corte  La stanza dell’amore nel carcere di Padova ha un letto, un televisore e un bagno attiguo, senza possibilità di essere chiusa dall’interno. Per due ore e mezza i detenuti potranno avere riservatezza.

A decidere sarà il giudice di Sorveglianza sui singoli casi. Stando ai dati del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria del ministero della Giustizia, sarebbero quasi 17mila detenuti potenziali beneficiari in Italia. Come riporta il Messaggero viene escluso chi è sottoposto a regimi detentivi speciali, chi è stato sorpreso con sostanze stupefacenti, telefoni cellulari e oggetti atti a offendere, e i condannati per femminicidio. La sperimentazione durerà 4 mesi.

 

 

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