Un grave episodio di intimidazione e violenza verbale ha scosso l’ambiente della medicina generale, portando il medico Persico Pasquale a presentare una denuncia-querela presso il Commissariato di P.S. di Aversa, Ufficio Anticrimine. Al centro della vicenda, un uomo paziente del dott. Persico, che avrebbe aggredito verbalmente il medico in seguito al rifiuto di ripetere un certificato di malattia redatto in forma cartacea da un altro medico.
Secondo quanto riportato nella denuncia, l’episodio si è verificato il 28 ottobre 2025, quando in una sala d’aspetto gremita di pazienti in attesa di essere visitati e vaccinati, un paziente T.L. si è presentato presso lo studio pretendendo la ripetizione di un certificato medico in forma telematica già redatto in forma cartacea da specialista un certo P.V. Di fronte al rifiuto del dott. Persico, motivato da ragioni medico legali e normative, l’uomo avrebbe reagito con una serie di insulti e minacce, tra cui frasi gravemente offensive e intimidatorie:
“Stronzo, mi devi fare il certificato, tu non sei un medico che stai facendo qua, sei una merda”.
La situazione è degenerata ulteriormente quando il paziente è passato alla vera aggressione fisica, raggiungendo la parte della scrivania dove era seduto il medico, afferrandolo con la maglia all’altezza del torace e spintonandolo. Subito dopo l’aggressione, il paziente lo costringeva a chiamare lo specialista, al quale il dott. Persico chiedeva come mai non avesse redatto la certificazione in modalità telematica. Il collega, in viva voce, anziché cercare di mediare per una risoluzione pacifica della controversia, lo aggrediva verbalmente dicendo:
“Sei uno stronzo, un imbecille, non sai chi sono io, sei psichiatrico, ti devi far visitare.”
La denuncia nei confronti del paziente e dello specialista è stata formalizzata il 30 ottobre 2025. Il documento, firmato dal dott. Persico, evidenzia il clima di tensione e pericolo in cui operano i medici di famiglia, spesso esposti a pressioni indebite e comportamenti aggressivi da parte di pazienti, anche per comportamenti illeciti messi in atto dagli stessi colleghi.
L’episodio si inserisce in un contesto già critico per la sanità campana, dove i medici di famiglia affrontano carichi di lavoro elevati, responsabilità crescenti e, talvolta, pressioni indebite per la certificazione di malattia. La normativa vigente impone l’invio telematico dei certificati da parte di tutti i medici, che devono avere le credenziali per l’emissione dei certificati: il più delle volte, questo non avviene.
COMUNICATO STAMPA

 
                                    