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Stop alla violenza sugli animali: carcere e multe per chi li maltratta

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Il Senato ha approvato in via definitiva un importante disegno di legge che introduce modifiche al Codice penale e di procedura penale per rafforzare la tutela degli animali e contrastare i reati commessi nei loro confronti. Il testo, composto da 15 articoli, si inserisce nel solco della riforma dell’articolo 9 della Costituzione, che riconosce agli animali un valore giuridico autonomo e impone allo Stato di proteggerne il benessere.

Animali come esseri senzienti: cambia il titolo del Codice penale

Uno dei principali cambiamenti riguarda l’articolo 1, che ridefinisce il titolo del IX-bis del Codice penale. Non si tutela più solo il “sentimento per gli animali”, ma gli stessi come esseri senzienti. Una svolta culturale e giuridica, che rappresenta un passo decisivo nella piena assunzione di responsabilità nei confronti degli animali da parte della legge.

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Pene più dure per spettacoli crudeli e combattimenti

Con l’articolo 2, vengono aumentate le sanzioni per chi organizza spettacoli o manifestazioni con sevizie su animali. L’articolo 3 interviene duramente sui combattimenti illegali, portando la pena da due a quattro anni di carcere per chi promuove o dirige questi eventi. Previste aggravanti se vi sono minori coinvolti, uso di armi, o diffusione delle immagini online.

Fino a quattro anni di carcere per uccisioni e maltrattamenti

L’articolo 5 riscrive completamente gli articoli 544-bis e 544-ter del Codice penale: chi provoca la morte di un animale con crudeltà rischia fino a quattro anni di carcere. Vengono aumentate anche le pene per maltrattamenti con sevizie o sofferenze prolungate. L’art. 638 c.p. viene riformulato per punire più duramente chi danneggia o uccide tre o più animali altrui. Inasprite anche le sanzioni per l’abbandono.

Affidamento definitivo degli animali sequestrati

Con l’introduzione dell’art. 260-bis del Codice di procedura penale, il testo disciplina l’affidamento definitivo degli animali sequestrati alle associazioni autorizzate. Questo sarà possibile previo versamento di una cauzione, e con la possibilità di aggiornare l’anagrafe in caso di cucciolate. È previsto anche il divieto di abbattimento o alienazione di animali coinvolti in indagini penali fino alla sentenza definitiva.

Reati gravi: misure del codice antimafia e sanzioni alle imprese

Chi commette abitualmente reati gravi contro gli animali potrà essere sottoposto a sorveglianza speciale e confisca dei beni, come previsto dal Codice antimafia. L’articolo 8 estende inoltre la responsabilità amministrativa alle imprese coinvolte in reati contro animali, con multe fino a 500 quote e interdizioni fino a due anni.

Stop alle catene, traffico di cuccioli e pellicce di gatto

Tra le norme più rilevanti c’è il divieto generalizzato di tenere cani e animali d’affezione legati alla catena (art. 10), salvo comprovate esigenze di salute o sicurezza. L’articolo 9 inasprisce le pene per il traffico illecito di animali da compagnia, prevedendo multe più alte e revoche di autorizzazioni. Il testo introduce inoltre il divieto di commercializzare pelli e pellicce di gatto domestico.

Identificazione, forze di polizia e animali selvatici

Completano il pacchetto normativo l’articolo 11, che aggiorna le disposizioni su identificazione e registrazione, e l’articolo 12, che favorisce il coordinamento delle forze di polizia nelle indagini. Gli articoli 13 e 14 inaspriscono le sanzioni per la cattura e la detenzione illegale di animali selvatici.

Brambilla: “Una riforma storica, attesa da oltre 20 anni”

Una grandissima vittoria per l’Italia e per chi ama gli animali”, ha commentato l’on. Michela Vittoria Brambilla, promotrice della legge e presidente della Lega Italiana per i Diritti degli Animali e dell’Ambiente. “Una legge attesa da oltre vent’anni, che finalmente mette fine a un sistema di impunità diffusa. Ora si tutelano direttamente gli animali, non più solo il sentimento umano”.

La deputata sottolinea che chi uccide un animale con sevizie rischia fino a quattro anni di carcere e 60mila euro di multa, mentre per maltrattamenti si arriva a due anni e 30mila euro. Le pene potranno aumentare di un terzo se i reati sono commessi alla presenza di minori, su più di una vittima, o se diffusi via web.

Italia capofila nella tutela degli animali

Con questa legge, l’Italia si pone all’avanguardia in Europa nella tutela degli animali. “La civiltà – ha concluso Brambilla – si misura anche dalla capacità di proteggere chi non ha voce. E ora, finalmente, quella voce ce l’hanno anche gli animali”.

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