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martedì, Maggio 7, 2024
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Stupro di Palermo, lo sfogo della vittima: “Sono stanca, mi state portando alla morte”

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“Sono stanca mi state portando alla morte. Io stessa anche senza questi commenti non ce la faccio più. Non ho voglia di lottare né per me né per gli altri. Non posso aiutare nessuno se sto così” queste le parole di sfogo che la giovane vittima dello stupro di Palermo ha affidato ai social. La 19enne commenta così su una storia che dura 24 ore rivolto a chi l’accusa di aver acconsentito al rapporto con il gruppo di stupratori.

Il primo sfogo social

“Sinceramente sono stanca di essere educata quindi ve lo dico in francese, mi avete rotto la m…con cose del tipo: ‘ah ma fa i video su tik tok con delle canzoni oscenè, ‘è normale che poi le succede questò, oppure ‘ma certo per come si veste”, aveva scritto su Instagram la giovane nel suo primo sfogo.

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“Me ne dovrei fregare – aveva continuato la 19enne su Instagram ma non lo dico per me, di non sparare stronzate più che altro se andate a scrivere cose del genere a ragazze a cui succedono cose come me e fanno post come me potrebbero ammazzarsi. Sapete che significa suicidio? Purtroppo per voi mi ci asciugo il c… con sti commenti inutili perché sennò avrei già tolto i tik tok quando la notizia è saltata fuori perché già sapevo che qualcuno avrebbe fatto lo scaltro a dire stronzate, ma io rimango me stessa”.

“Perciò – conclude – chiudetevi la boccuccia e continuate a guardarvi le altre tik toker che si aprono le gambe nei video commentandoli col cuoricino e la bava piuttosto che giudicare una ragazza stuprata”.

Stupri di Palermo e Caivano, bufera su Andrea Giambruno: “Se eviti di ubriacarti, non incontri il lupo”

“Forse dovremmo essere più protettivi nel dialogo e nel lessico. Certo che se tu vai a ballare, hai tutto il diritto di ubriacarti, certamente questo è assodato, non ci deve essere nessun tipo di fraintendimento, come dice Senaldi, nessun tipo di inciampo, però se eviti di ubriacarti e di perdere i sensi, magari eviti di incorrere in determinate problematiche e poi rischi effettivamente che il lupo lo trovi”. Queste le parole pronunciate da Andrea Giambruno, compagno della premier Giorgia Meloni e conduttore di Rete 4, nel corso della trasmissione Diario del Giorno, in cui si affrontavano i casi di violenza sessuale di Palermo e Caivano.

Ospiti in studio c’erano il condirettore di Libero Pietro Senaldi, le avvocate Ebla Sahmed e Annamaria Bernardini De Pace e l’imprenditore Gianfranco Librandi. La discussione è cominciata quando l’avvocato Bernardini De Pace ha parlato della necessità di un cambio che serve nelle famiglie, una sorta di “autotutela preventiva”. Senaldi ha invece posto le basi alle successive dichiarazioni di Giambruno, asserendo: “La realtà non rispetta i diritti, le ragazze non devono perdere conoscenza e non devono frequentare contesti pericolosi”. 

 

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