La vita di Nino D’Angelo vista e raccontata attraverso gli occhi del figlio Toni. Questo è il cuore di Nino – 18 Giorni che è stato presentato, lo scorso settembre, fuori concorso al Festival di Venezia. Oggi l’ex caschetto biondo ha parlato del documentario all’incontro con la stampa tenuto all’evento organizzato da Casa Cinema a Napoli. Il titolo dell’opera è un rimando all’attesa che l’artista di San Pietro a Patierno ha dovuto divere prima di vedere il figlio neonato, poiché era alle prese con ben 18 giorni di concerti a Palermo.
“Quando è nato mio figlio ero a Palermo e portavo la sceneggiata sul palco. Ho subito il pregiudizio di Napoli come tutta la città. Devo dire che i social hanno mostrato la bellezza. I giovani hanno cambiato Napoli importando il modello dei bistrot ai Quartieri Spagnoli. Sono forti e sono scugnizzi nell’accezione più nobile della parola. Noi abbiamo una grande responsabilità e i giovani cambieranno Napoli“, ha detto Nino D’Angelo.
“Da regista non mi stimolava fare un documentario su mio padre. Poi ho trovato questa chiave personale, vedendo i nostri filmati e cercando materiale inedito. In quei filmati ho trovato ciò che in quei 18 giorni non avrei mai potuto conoscere se non attraverso la ricerca: così è iniziato questo viaggio“, ha dichiarato Tony D’Angelo.
Il documentario inizia con papà Gaetano che pian piano per Toni diventa quel cantante dallo straordinario successo cristallizzato nella partecipazione con la canzone Vai al Festival di Sanremo del 1986. Ci fu poi la fuga da Napoli dopo le minacce della camorra e il periodo della depressione dovuto alla morte della mamma. Un racconto filmico che termina con il Nino D’Angelo, artista consacrato dal pubblico e dalla critica.

