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Tangenti ed appalti pilotati: il sistema Sorrento gestito da Lello il Sensitivo

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Dietro la maschera pittoresca di “Lello il Sensitivo”, al secolo Raffaele Guida, cartomante originario di Maddaloni, si nascondeva una delle figure più influenti del sistema Sorrento corruttivo che, secondo gli inquirenti dal 2022 al 2024 avrebbe pilotato appalti e decisioni pubbliche nel Comune di Sorrento. Un uomo estraneo ai ruoli istituzionali, ma al centro di un articolato meccanismo criminale, capace di orientare milioni di euro in fondi pubblici — tra cui anche risorse PNRR — attraverso pressioni, favoritismi e tangenti sistemiche.

Le indagini della Guardia di Finanza e della Procura di Torre Annunziata hanno rivelato che Guida non era solo un “consigliere ombra” del sindaco Massimo Coppola, già arrestato lo scorso maggio, ma un vero e proprio facilitatore delle dinamiche corruttive, capace di mediare tra imprenditori, funzionari e politica, costruendo una rete clientelare chiusa e impermeabile alla concorrenza.

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Dal mazzo di carte agli appalti milionari

Secondo l’ordinanza del GIP, Guida era l’uomo di fiducia e di raccordo di Coppola, partecipava attivamente alla selezione delle imprese “amiche”, gestiva le relazioni con gli imprenditori e richiedeva o faceva richiedere tangenti calcolate in percentuale sull’importo delle gare. E nessuno degli imprenditori coinvolti si mostrava sorpreso: anzi, accettavano le richieste o diventavano a loro volta mediatori di nuove corruzioni.

Guida, pur privo di ogni incarico pubblico, aveva assunto un potere informale superiore a quello dei dirigenti comunali, con la complicità di funzionari e professionisti interni all’amministrazione, molti dei quali oggi indagati. Un meccanismo oliato in cui Lello il Sensitivo si presentava come “vicesindaco”, a dimostrazione del rapporto strettissimo con Coppola che telefonicamente lo chiamava anche “fratello”.

Il nome di Guida ricorre in quasi tutte le procedure alterate, comprese quelle finanziate con fondi europei e nazionali, a conferma di una presenza sistemica e di lungo corso.

Una rete tentacolare

La vera novità emersa dall’inchiesta — sottolineata dalla Procura — è proprio l’esistenza di un sodalizio criminale stabile e strutturato: non singoli episodi di corruzione, ma un sistema parallelo al Comune, in cui le regole erano dettate da Coppola e Guida, duo capace di decidere chi dovesse lavorare a Sorrento e a quali condizioni.

Il GIP definisce Guida come elemento “dirimente” e strategico nella gestione del “Sistema Sorrento”, un sodalizio che «trascende i singoli reati» e che aveva come finalità la moltiplicazione delle iniziative pubbliche per spremere ogni risorsa disponibile a fini personali.

L’ordinanza sottolinea anche la totale mancanza di trasparenza nei procedimenti e la presenza di funzionari “complici o silenti”, che garantivano la ripetizione delle pratiche illecite.

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