Trema la mala di Ponticelli, un pentimento eccellente rischia di spaccare il maxi clan formatosi nei mesi scorsi. È Tommaso Schisa il nuovo collaboratore di giustizia dell’area orientale. La notizia era stata anticipata ieri da Internapoli (leggi): si tratta di un personaggio di primissimo piano, organico al maxi gruppo Rinaldi-Minichini-Schisa-De Luca Bossa formatosi nei mesi scorsi in funzione anti-De Micco e anti-Mazzarella. Tommaso è figlio di Roberto e della pazzignana Luisa De Stefano condannata all’ergastolo per il duplice omicidio Cepparulo-Colonna del lotto O. C’è massimo riserbo da parte degli inquirenti anche perchè giá sono circolate voci di un suo possibile dietrofront.
Il giovane ha parentele illustri nelle malavita partenopea: è infatti nipote di Roberto Schisa ucciso in un agguato di camorra nel 2002. Molto vicino al ras Michele Minichini ‘a tigre (a capo del braccio militare dei Rinaldi) Schisa junior è accusato di essere l’ideatore di una rapina messa a segno in un’agenzia di Marigliano, oltre che di essere l’esecutore materiale di una rapina avvenuta in una sala slot di Marigliano e di altre due rapine avvenute in una tabaccheria e in un bar di Marigliano. Erano i tempi in cui il suo gruppo cercava di allargare il proprio raggio di azione nell’hinterland napoletano. Ben prima ‘o muccusiell (questo il suo soprannome) ancora minorenne fu condannato a 16 anni di reclusione per aver ucciso Umbero Improta, un 27enne che con la criminalità non aveva nulla a che fare, dopo una lite insorta per futili motivi all’esterno di un bar di San Giorgio a Cremano, lite che vide coinvolti diversi giovani legati all’ormai ex clan Sarno.