Torna la paura nell‘Agro Aversano dopo le sparatorie degli ultimi giorni. Ieri sono stati rinvenuti diversi bossoli esplosi contro la casa di Oreste Reccia, accusato di estorsioni mafiose, in via Ovidio a San Cipriano d’Aversa. Come riporta il Mattino i carabinieri della Compagnia di Casal di Principe stanno conducendo le indagini anche per i raid registrati nella notte tra venerdì e sabato in piazza Mercato e in via Bologna a Casal di Principe, contro l’abitazione di Libero Emanuele Schiavone e suo fratello Ivanhoe, entrambi figli del neo pentito Francesco Sandokan.
Le ipotesi degli investigatori sui raid armati
Gli autori, secondo le prime ipotesi, potrebbe essere gli stessi che venerdì notte hanno seminato il terrore in piazza Mercato sparando colpi di mitraglietta poco prima di mezzanotte. Sarebbero di Casal di Principe le nuove leve non apparentate con le vecchie famiglie del clan dei Casalesi, ma decise a conservare il controllo sulla droga.
Il gruppo emergente, stando ad alcune indiscrezioni, avrebbe mal digerito il ritorno di Libero Emanuele Schiavone a Casal di Principe nella casa paterna. Dunque starebbe agendo per avvertirlo che non c’è più spazio per la storia degli Schiavone.
I figli dell’ex boss Sandokan hanno rifiutato il piano di protezione propostogli dopo la decisione del padre di collaborare con la giustizia. A intervenire anche il Comitato don Peppe Diana e Libera Caserta: “Siamo e saremo più forti. Nessuno di noi se ne starà a guardare. Incoraggiamo la denuncia e rafforziamo la speranza, il cammino di riscatto cominciato con don Peppe Diana non si fermerà“.
