È atteso nelle prossime ore a Parigi per cominciare la sua nuova avventura con un contratto da top player: Khvicha Kvaratskelia hanno ottenuto ciò che da tempo chiedevano e che, con colpevole ritardo, il Napoli gli ha offerto nelle scorse settimane. Non i 9 milioni di euro garantiti dai francesi, ma un quadriennale da 6 milioni di euro con una clausola rescissoria vicina alla cifra sborsata garantita dal Pag ad Aurelio De Laurentiis.
Insomma, un rinnovo ponte in attesa del termine del campionato, quando società e tifosi avevano pensato che sarebbe arrivato il momento dei saluti con il georgiano. Così non è stato perché l’entourage di KK77 si è impuntato e non ha risposto alle sollecitazioni del ds Manna prima di Natale ed anzi nei primi giorni del 2025 si è presentato con un’offerta difficile da rifiutare.
Kvarsrskhelia è così uscito dal progetto di Antonio Conte con il saluto alla squadra avvenuto in tarda mattinata, che ha strappato qualche lacrima ma anche delusione. Non tutti i compagni di squadra hanno accettato la decisione di Kvara, sentendosi abbandonati nel bel mezzo della corsa scudetto. Le ultime parole pronunciate dall’attaccante hanno addolcito la pillola a Castel Volturno, ma sono state poco più che di circostanza.
Ai tifosi non è proprio andata giù la decisione di Kvaratskhelia a cui non è servito l’ultimo tributo al murales di Diego Armando Maradona: hanno fatto più rumore le immagini (certamente deprecabili) del suo cartonato gettato nel cassonetto dell’indifferenziata e i fiumi di post e commenti di chi si è sentito tradito da chi aveva preso un posto nel proprio cuore ed era stato addirittura paragonato al più grande di tutti i tempi.
Un addio al veleno, quello dell’ormai nuovo attaccante del Psg, che sarà certamente seguito da un post d’addio che Kvara pubblicherà sui propri canali social nelle prossime ore.
Il tempo dell’ufficialità e poi sarà il tempo quello dei saluti (social) in cui si sprecheranno parole al miele, che i tifosi avrebbero voluto sentire tra qualche mese da Kvara, magari dopo essere entrato nella storia, al pari di Diego Armando Maradona, con la conquista del quarto e suo personale secondo scudetto.