Oggi è l’anniversario della morte dei fratelli Marrandino, Marco e Claudio, barbaramente ammazzati il 15 Giugno del 2024 all’uscita dell’asse mediano di Succivo. Sarà celebrata una messa alle 19.30 nella Chiesa di San Cesario, a piazza De Michele, Cesa. Intanto prosegue il processo nei confronti dell’assassino, che è alle battute finali. Antonio Mangiacapre, detenuto presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere, è imputato per duplice omicidio volontario aggravato dai futili motivi, porto e detenzione di armi, resistenza a pubblico ufficiale. Il processo si sta celebrando davanti alla seconda sezione della corte di assise di Napoli presieduta dalla Dottoressa Cristiano, sono stati ascoltati tutti i testimoni dell’accusa ed alla prossima udienza ci sarà l’esame dell’imputato.
La ricostruzione del duplice omicidio
Secondo la ricostruzione del sostituto procuratore Antonio Vergara, i fratelli Marrandino si trovavano a bordo del loro SUV Bmw bianco quando è scoppiata una lite con Mangiacapre. L’imputato avrebbe impugnato un’arma da fuoco, sparando prima contro Claudio, che era al volante, e successivamente contro Marco, che aveva cercato di mettersi in salvo. La scena si è svolta sotto gli occhi di una pattuglia dei carabinieri, permettendo una rapida identificazione di Mangiacapre come sospetto principale. L’uomo, noto per la sua passione per le armi, era in possesso di un arsenale detenuto illegalmente. Tuttavia, l’arma del delitto non è stata ancora recuperata. Le prime ipotesi investigative, che collegavano il duplice omicidio a dispute su eredità o aste giudiziarie, sono state smentite nel corso delle indagini. Gli investigatori ritengono che Mangiacapre abbia agito in un raptus di rabbia incontrollata, privo di motivazioni razionali.
