La guerra si combatte con le armi. Ma non solo. E l’esempio arriva dalla nota piattaforma di video a luci rosse PornHub. Che si schiera chiaramente con l’Ucraina. L’azienda ha deciso di vietare l’accesso al sito agli utenti che vengono geo-localizzati in Russia. Chi si collega da Mosca e dintorni per vedersi un filmato hard si troverà sullo schermo solo le bandiere dell’Ucraina e un messaggio di sostegno al Paese sotto attacco delle forze armate di Vladimir Putin.
Non è la prima volta che l’azienda pornografica interviene per sostenere popolazioni in difficoltà. Nel marzo 2020, nel corso del primo lockdown, quando il nostro Paese fu travolto dalla Pandemia, il sito decise di offrire a tutti gli italiani la possibilità di sottoscrivere un abbonamento premium gratuitamente per un mese per “alleviare” il dramma dell’isolamento.
Non risulta disponibile PornHub in Russia da alcune ore a questa parte. Al suo posto, coloro che proveranno ad accedere al sito dall’ex URSS troveranno un messaggio di sostegno verso l’Ucraina. Basta questo dettaglio per comprendere che l’iniziativa sia frutto dell’azienda e non di una mossa politica di Putin. In passato, infatti, il governo russo aveva provato a bloccare siti di questo settore, attraverso una manovra legislativa che poi non andò a buon fine evidentemente.
Confermato lo stop di PornHub in Russia: messaggi di sostegno all’Ucraina
Dunque, abbiamo conferme sul fatto che PornHub in Russia al momento sia non raggiungibile. I suoi fondatori non sono nuovi ad iniziative stravaganti e fuori dagli schemi. Basti pensare a quanto riportato qualche anno fa, quando INPS in Italia ha incontrato non pochi problemi server a causa delle richieste per il reddito di cittadinanza. Come vi abbiamo riportato attraverso un articolo specifico in quel determinato contesto, PornHub diramò una comunicazione ufficiale su Twitter, facendo sapere all’istituto che avrebbe messo a disposizione i propri server per sopperire alle difficoltà del momento.
L’autenticità della notizia è confermata anche su Twitter, al punto che ad oggi è impossibile sapere per quanto tempo andremo avanti in questa direzione. Possibile che la decisione verrà confermata giorno dopo giorno, fino a quando non termineranno i bombardamenti in Ucraina. Non è la prima volta che il team scende in campo con provvedimenti che, sulla carta, finiscono per penalizzare i propri interessi. Il tutto, con il chiaro intento di dare un messaggio molto significativo al resto del mondo.