Quasi 10 anni di carcere in abbreviato per le persone accusate di usura a San Giorgio a Cremano. Ieri il gip Lucia de Micco ha condannato il 56enne Mario Caruso a 5 anni e 4 mesi e la madre Anna Ottico, di 80 anni, a 3 anni di carcere per i reati di usura, attività finanziaria abusiva ed impiego di danaro di provenienza illecita.
I due, difesi da Francesco Annunziata, dovranno proporre appello per rivendicare quantomeno una pena più mite.
Usura a Napoli Est, arrivano due condanne
Le indagini a carico di ‘Nanella’ e dei suoi due figli Mario e Maria iniziarono il 23 novembre 2017, con la denuncia sporta da Vincenzo Troia classe ‘95, il quale dichiarò di aver preso dei soldi in prestito da Mario e di essere stato minacciato bruscamente dalla sorella Maria, che l’avrebbe addirittura intimorito facendo riferimento alla ‘gente di San Giovanni’ (ovvero i Mazzarella). Dalle intercettazioni telefoniche ne venne fuori anche un consistente e continuativo traffico di sigarette di contrabbando.
Il pubblico ministero della DDA, Stefano Capuano, aveva chiesto 6 anni per Maria Caruso, per aver concorso nel reato di usura ricoprendo il ruolo di intermediaria nell’associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di tabacchi lavorati esteri. Ciononostante il giudice ha accolto le argomentazioni dell’avvocato Immacolata Romano, assolvendo Maria Caruso da tutti e sei i capi di imputazione.
Assolti anche Pietro Silvestrino, difeso dall’avvocato Giuseppe Milazzo, a cui veniva imputato il ruolo di fornitore dei punti di rivendita al dettaglio di sigarette di contrabbando; ed il corriere Alessandro Di Napoli, difeso da Guglielmo Ventrone.


