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venerdì, Luglio 4, 2025
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Valeria Marquez uccisa in Messico, la tiktoker freddata a 23 anni

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Aveva 23 anni e quasi 100mila follower su TikTok, Valeria Márquez, influencer e imprenditrice messicana brutalmente assassinata nel suo salone di bellezza a Zapopan, nello stato di Jalisco. La giovane donna è stata colpita da diversi colpi d’arma da fuoco mentre stava registrando un video in diretta sul popolare social network. Le immagini, sconvolgenti, documentano gli ultimi istanti della sua vita.

Vestita con una canottiera fucsia e con in mano un peluche a forma di maialino – un regalo appena ricevuto – Valeria si mostra davanti alla camera quando, fuori campo, si sente la voce di un uomo: “Sei Valeria?”. “”, risponde lei, visibilmente tesa. Pochi secondi dopo, spegne l’audio. Poi il silenzio e il dramma: si sentono gli spari, la diretta si interrompe. Valeria viene freddata con una serie di colpi davanti al suo smartphone, nel suo luogo di lavoro.

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Secondo quanto riferito dal sindaco di Zapopan, Juan José Frangie, la giovane non aveva mai segnalato minacce o richiesto protezione. “Non risulta alcuna denuncia o precedente nella nostra banca dati“, ha dichiarato il primo cittadino. Al momento, le autorità locali non escludono nessuna pista, ma non ci sono elementi concreti per legare il delitto alla criminalità organizzata, che nella regione di Jalisco ha il suo epicentro.

Zapopan, infatti, si trova alla periferia di Guadalajara, una delle aree più influenzate dal potente cartello del Jalisco Nueva Generación, considerato uno dei più pericolosi del mondo. La zona è nota per episodi di violenza estrema, anche se nel caso di Valeria le indagini sono ancora in fase iniziale.

Sui social la notizia ha scatenato una valanga di reazioni: accanto ai messaggi di choc e cordoglio – da parte di follower, amici e utenti sconvolti – non mancano anche commenti di scetticismo. Alcuni dubitano dell’autenticità del video, sostenendo che potrebbe trattarsi di una messa in scena. Altri avanzano ipotesi diverse sulla dinamica dell’agguato, parlando di possibile regolamento di conti, gelosia, o persino di una vendetta personale.

La vicenda si inserisce in un contesto drammatico per le donne in Messico: secondo le Nazioni Unite, ogni giorno vengono uccise almeno dieci donne nel Paese e oltre il 70% delle cittadine sopra i 15 anni ha subito forme di violenza fisica o sessuale. In un Paese lacerato dalla violenza di genere e dalla guerra tra cartelli, la morte di Valeria Márquez diventa un tragico simbolo di una doppia vulnerabilità: quella dell’essere donna e quella dell’essere visibile.

Nel dolore che attraversa oggi la sua famiglia e la sua community online, resta l’amarezza di una morte assurda e la necessità urgente di verità, giustizia e protezione per le donne messicane.

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