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mercoledì, Maggio 8, 2024
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Vertenza Whirlpool, nuovo blocco degli operai: “Vogliamo risposte”

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Scendono nuovamente in strada gli operai e le operaie dello stabilimento ex Whirlpool di Napoli. Questa mattina un centinaio di lavoratori si sono riuniti presso la fabbrica di via Argine per una breve assemblea con Fim, Fiom e Uilm, dopo la quale si è dato inizio al corteo. I manifestanti hanno bloccato lo svincolo autostradale per Salerno e Roma per chiedere un incontro in Prefettura. Nessuna notizia è infatti stata data ai lavoratori circa il progetto di reindustrializzazione del sito napoletano della multinazionale. “Non possiamo più aspettare che i tempi si allunghino e il progetto non venga presentato. Dopo tre anni di lotta e un anno di attesa c’è bisogno di risposte”, ha detto Antonio Accurso, segretario regionale Uilm Campania, anche lui stamattina in strada al fianco dei lavoratori.

La vertenza Whirlpool

Tre anni di lotta e di speranze disattese, e tanta paura per quel che sarà domani: questi i sentimenti prevalenti negli operai che oggi hanno manifestato in strada, per gridare al Governo tutta la loro disperazione. Tra questi c’era Pina Scala, ex lavoratrice Whirlpool insieme a suo marito. Due figli, tanti programmi rimandati dall’inizio della causa che ha mandato in frantumi le speranze di un’intera famiglia.

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Le parole della sindacalista

“A dicembre sarà un anno che io e marito percepiamo la Naspi (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, ndr), ma ogni mese perdiamo soldi. Questa misura di sostegno dura due anni: l’anno prossimo, se niente cambia, saremo entrambi senza stipendio.  Come faremo a dar da mangiare ai nostri figli?”, si chiede la donna avvilita. “Non ce la facciamo più: siamo in attesa delle decisioni di Governo, del consorzio, della Prefettura. Aspettiamo da tempo, abbiamo superato tanti ostacoli. Ora serve solo un accordo che ci assicuri che almeno quanto detto finora sarà rispettato”, continua Pina. Ma i timori suoi e quelli degli altri lavoratori sono fondati: l’insediamento del nuovo governo appena eletto potrebbe mettere in discussione il percorso finora fatto. “Che ne sarà di noi? Non sappiamo se le promesse fatte saranno mantenute. Il consorzio vuole sicurezze, e ha ragione, ma intanto noi siamo in mezzo a una strada”.

Il sit-in di questa mattina è scattato dopo la revoca dell’appuntamento fissato per venerdì scorso, ma saltato all’ultimo momento.

“Se il consorzio va via, per noi è finita. Tra chi oggi è sceso a manifestare ci sono padri e madri di famiglie monoreddito, con disabili e bambini che non stanno bene. Mia figlia si dovrebbe iscrivere all’università, ma mi ha detto: “Mamma, aspettiamo di vedere come andrà”. Io e mio marito abbiamo fatto colloqui al collocamento e corsi di formazione per cercare di andare avanti. Ma è difficile. Scendere di nuovo in strada stamattina è stato umiliante: ci guardavamo tra di noi e dicevamo: “Siamo di nuovo a questo punto?”. Ci dispiace moltissimo per il disagio provocato a tutti gli automobilisti. Ma purtroppo solo tramite atti di forza riusciamo ad ottenere il rispetto dei nostri diritti”, conclude Pina.

Fissato intanto per domani l’incontro in Prefettura. 

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