L’Italia è il Paese europeo più colpito dal virus del Nilo Occidentale (West Nile), con 274 casi confermati dall’inizio della stagione: oltre l’80% delle 335 infezioni registrate complessivamente in otto Paesi dell’Ue.
A diffondere i dati è l’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, che segnala anche 19 decessi in totale. Gli esperti avvertono poi che i contagi sono destinati ad aumentare nelle prossime settimane, con il picco atteso tra la fine di agosto e settembre. Per la prima volta il virus è stato rilevato anche nelle province di Latina e Frosinone, un segnale della diffusione verso nuove aree della Penisola.
Nel mondo le malattie veicolate dalle zanzare causano oltre 1 milione di morti e infettano fino a 700 milioni di persone ogni anno, quasi una persona su dieci. Il 2024 è stato l’anno peggiore di sempre per la dengue, con oltre 14 milioni di casi e quasi 12mila decessi legati alla malattia, in base ai dati diffusi oggi dal World Mosquito Programm in occasione della Giornata Mondiale della Zanzara, per richiamare l’attenzione sui rischi delle malattie trasmesse da questi insetti e sugli sforzi in corso per combatterle. Solo nel 2025, sono stati segnalati 3,6 milioni di casi di dengue e oltre 1.900 decessi in 94 Paesi e territori, con un’impennata particolarmente significativa nel Pacifico, dove Samoa, Figi, Tonga e le Isole Cook hanno dichiarato focolai.
Tornando ai dati dell’Ecdc, in Europa nel 2025 si è registrato il maggior numero di casi di West Nile da tre anni. Dopo l’Italia i Paesi più colpiti sono Grecia (35 casi), Serbia (9), Francia (7), Romania (6), Ungheria (2), Bulgaria (1) e Spagna (1). Un bilancio che conferma la crescente emergenza sanitaria legata alle zanzare, mentre il cambiamento climatico – con estati più lunghe e inverni più miti – sta favorendo stagioni di trasmissione più intense e prolungate. La mappa epidemiologica europea mostra anche un’impennata della Chikungunya: 27 focolai nel 2025, con 111 infezioni in Francia e 7 in Italia. “L’Europa sta entrando in una nuova fase, in cui la trasmissione delle malattie trasmesse dalle zanzare diventa la normalità”, ha avvertito la direttrice dell’Ecdc, Pamela Rendi-Wagner, presentando nuove linee guida per rafforzare sorveglianza e controllo dei vettori.
L’Agenzia invita cittadini e autorità sanitarie a intensificare le misure di prevenzione, soprattutto a tutela di bambini, anziani e persone fragili: dall’uso di repellenti agli indumenti coprenti, fino alle zanzariere. Per il West Nile non esistono vaccini disponibili per l’uomo, mentre per la Chikungunya sono in fase di sviluppo nuove immunizzazioni. Quanto al World Mosquito Program, “la febbre dengue è la malattia trasmessa dalle zanzare più diffusa al mondo – ha spiegato Greg Devine, direttore senior di entomologia – e i casi sono in crescita costante, spinti dal cambiamento climatico, dalla globalizzazione e dall’esposizione a nuovi sierotipi”. L’Oms ha lanciato inoltre un allarme specifico sulla Chikungunya, che due decenni fa si era diffusa a livello globale: oggi 5,6 miliardi di persone vivono in aree a rischio. Solo in Cina, nella città di Foshan, sono stati segnalati oltre 8mila casi, mentre Hong Kong ha registrato i primi contagi importati. Dal gennaio 2025, in 16 Paesi si contano circa 240mila infezioni e 90 decessi. Di fronte a questa emergenza planetaria, si cercano soluzioni sostenibili. Tra le più promettenti, il metodo Wolbachia, che prevede il rilascio di zanzare infette da un batterio naturale in grado di ridurre la capacità di trasmettere virus come dengue, Zika, chikungunya e febbre gialla. Un intervento sicuro, secondo il Wmp, già testato in 14 Paesi per proteggere quasi 13,5 milioni di persone.

