Ancora un morto a causa del virus West Nile nel Lazio. Si tratta di un uomo di 77 anni deceduto presso l’ospedale Santa Maria Goretti di Latina. Il paziente, ricoverato in gravi condizioni dal 17 luglio, soffriva di patologie croniche pregresse. Si tratta del quinto decesso legato al virus West Nile nella regione Lazio Il 29 luglio, invece, era deceduto un uomo di 86 anni: da un mese era ricoverato all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina. L’anziano, già sofferente di diverse patologie e ricoverato in terapia intensiva, è risultato tra i primi a essere stato contagiato. Con il decesso dell’uomo di 77 anni avvenuto oggi a Latina salgono a 12 le morti attribuite all’infezione da virus West Nile in Italia: 1 in Piemonte, 5 nel Lazio e 6 in Campania.
Italia prima in Europa per numero di contagi
Un rapido incremento che colloca l’Italia al primo posto in Europa per numero dei contagi. Lo conferma il report dei Centri europei per la prevenzione e il controllo delle malattie che ha pubblicato il bollettino settimanale aggiornato al 30 luglio anche se nel documento si precisa che i dati sono in aggiornamento e che sono inclusi sia i casi confermati che quelli probabili.
West Nile Virus: sorveglianza costante del Ministero della Salute, massima attenzione ma no allarme
“Non siamo di fronte a un’emergenza sanitaria, i dati sulla circolazione del virus West Nile sono in linea con gli anni precedenti, con al momento solo una diversa distribuzione geografica” è quanto dichiara Maria Rosaria Campitiello, Capo Dipartimento della prevenzione, della ricerca e dell’emergenza sanitaria, rivolta ai cittadini.
Il West Nile Virus (WNV) è endemico in Italia e ogni anno, a partire dal 2008, si registrano casi provenienti da diversi territori italiani. La circolazione stagionale del virus è attesa e costantemente monitorata attraverso una rete integrata di sorveglianza che coinvolge la componente umana, quella veterinaria ed entomologica, come previsto nel Piano nazionale di sorveglianza e risposta alle Arbovirosi 2020-2025, coordinato dal Ministero della Salute e dall’Istituto superiore di sanità. L’obiettivo è quello di individuare tempestivamente la presenza del virus nei territori, per limitare al massimo il rischio per la salute pubblica, intervenendo con attività di disinfestazione ambientale, affidate alle attività locali, e con misure di protezione individuale.
Sintomi e Rischi
Nella maggior parte dei casi, l’infezione da West Nile Virus è asintomatica (circa l’80%).
Un 20% delle persone può sviluppare sintomi lievi, simili a un’influenza: febbre, mal di testa, nausea, dolori muscolari o rash cutanei.
Meno dell’1% può andare incontro a complicazioni più serie di tipo neurologico, che colpiscono più frequentemente soggetti anziani o immunocompromessi.
In sintesi
I dati attuali indicano una circolazione del West Nile Virus in linea con quella dello scorso anno. È importante prestare attenzione alle buone pratiche di prevenzione, soprattutto nelle zone dove è stata confermata la presenza del virus. La protezione personale resta il metodo più efficace per ridurre il rischio di punture di zanzara, principale vettore del virus. Fontane, sottovasi, contenitori, giochi da giardino, con ristagno di acqua rappresentano delle “incubatrici” per lo sviluppo larvale delle zanzare.
È fondamentale utilizzare repellenti topici se si trascorre del tempo all’aperto, e indossare abiti chiari e coprenti, specialmente nelle ore serali e notturne.
Ulteriori comportamenti consigliati sono dormire in ambienti climatizzati o con zanzariere alle finestre, e usare spray insetticidi per interni o diffusori elettrici.
Ricordiamo che, se si avvertono sintomi sospetti, è importante contattare il proprio medico curante.
Per ricevere informazioni aggiornate, è attivo il numero 1500 del Ministero della Salute, gratuito e a disposizione di tutti i cittadini, dal lunedì al venerdì, festivi esclusi, dalle 9 alle 17.


