Stamattina sono state arrestate 11 persone sospettate di aver pianificato il sequestro di un imprenditore bolognese. I carabinieri hanno eseguito il provvedimento a Milano, Verona e Reggio Emilia. Secondo La Repubblica le indagini sono partite lo scorso febbraio quando i militari di Cornaredo, in provincia di Milano, hanno scoperto le frodi informatiche contro alcuni istituti di credito e riciclaggio.
Mesi addietro sono stati sequestrati conti correnti di alcuni membri della banda, infatti hanno perso circa 300 mila euro. Prima hanno effettuato i sopralluoghi poi hanno scelto un appartamento di Milano che doveva servire come prigione. L’imprenditore informatico avrebbe dovuto versare milioni di euro su conti correnti esteri. I carabinieri di Corsico sono entrati in azione la sera prima del sequestro.
L’UOMO VICINO AL CLAN DI CAMORRA
Quattro napoletani avrebbero dovuto catturare l’uomo, dopo essere stati sono contattati dall’autista reggiano. Il comandante dei carabinieri di Bologna Pierluigi Sollazzo ha sostenuto che è stato individuato anche un altro napoletano contiguo al clan camorristico dei Formicola. I militari hanno sequestrato fascette, passamontagna, distintivi di guardie giurate, un manganello telescopico.
Trovato anche un taser che sarebbe dovuto servire a torturare l’imprenditore per fargli pagare da uno a quattro milioni di euro. Sono state eseguite anche 6 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti del conducente del bus e all’altro reggiano per una rapina commessa in una sala slot di Modena lo scorso novembre.