di DOMENICO MAGLIONE
GIUGLIANO – Se avessero tentato di rubare due palme in pieno giorno forse sarebbero riusciti anche a passare inosservati. Ma spacciarsi per giardinieri in piena notte per trafugare, dalla zona Asi di Arzano, le due pregiate piante non è stata una buona idea: i carabinieri non si sono lasciati trarre in inganno. Così si è conclusa con l’arresto la «bravata» di due operai incensurati che al termine del loro turno di lavoro in una fabbrica di Pomigliano d’Arco stavano tentando di rubare due palme in contrada l’Agnolo, a confine con via Pietro Nenni di Casoria. Le palme, che erano state piantate a spese del consorzio di imprenditori che operano nella zona Asi con l’obiettivo di offrire decoro e vivibilità al territorio, erano destinate molto probabilmente ad abbellire le case dei ladri o, magari ad essere rivendute a prezzo stracciato, per poi fare bella mostra nella villa di qualche maggiorente della zona. Ma il destino ha giocato un brutto scherzo ai due operai-ladri, A.T., 36 anni, di Giugliano, e L.S., 55 anni, di Casoria, che sono incappati in una pattuglia di carabinieri della tenenza di Arzano, diretta dal tenente Roberto Ragucci. I militari, giustamente insospettiti dalla presenza dei due operai che armeggiavano, nella nottata di venerdì – peraltro particolarmente fredda e piovosa – nelle aiuole create dagli industriali, hanno bloccato la macchina per controllare: «Siamo giardinieri», hanno detto i ladri cercando di giustificarsi. Ma non è bastato, perchè sono stati immediatamente smascherati e portati in caserma. Qui per loro, su disposizione del magistrato di turno, è scattato l’arresto. Giudicati per direttissima il mattino successivo sono stati condannati e liberati. E i carabinieri hanno posto sotto sequestro anche il furgoncino, un Renault, che gli operai intendevano utilizzare per trasportare le palme.
IL MATTINO – 2 febbraio 2003
