dal corrispondente a QUALIANO
“Poteva finire in tragedia” dicono i residenti del quartiere popolare alla periferia della cittadina. “Il lavoro dei vigili del fuoco e’ stato eccezionale, hanno salvato in molti”. I pompieri hanno trovato persone impaurite, urla, panico. E alcuni inquilini, anche se sono passate diverse ore dall’incendio, non nascondono la paura. “Se solo penso che in quel momento poteva esserci la bimba di quindici mesi, mi vengono i brividi” dice la signora Maria, del primo piano. “Sembrava fosse il terremoto”. Via Di Vittorio, Qualiano. Quartiere senza nome a pochi passi da via Ripuaria, il lungo stradone che collega il litorale con i comuni dell’entroterra giuglianese. Per tutti, questa è la zona di “giù alle palazzine”. Così i qualianesi intendono il complesso di caseggiati popolari al civico 160 di via Giuseppe Di Vittorio. Grossi casermoni, senza nome e senza dignità. Tutti uguali. Uno addosso all’altro. Tutti dello stesso colore. Anche i panni stesi al sole pallido di questo febbraio così rigido sembrano uguali.
E’ al terzo piano di uno di questi edifici che si è scatenato l’inferno poco prima dell’una di ieri pomeriggio. Caseggiato C. La lettera è in bella evidenza, in pennello rosso. E’ l’unico particolare che fa la differenza tra i tanti palazzoni. L’unico che li distingue, l’uno dall’altro.
“Se l’incendio non fosse stato subito domato, le fiamme avrebbero presto raggiunto le altre abitazioni” dice il signor Antonio Tarantino. E’ stato lui, assieme ad altre persone, a salvare Paola Guarino. “Era in preda al panico – racconta – si è lanciata all’improvviso. Fortunatamente l’abbiamo afferrata”. L’edificio è completamente annerito. Ad accompagnarci all’interno è Gaetano Marano, vigile urbano di Qualiano. Le scale sono piene d’acqua e cenere. Dal pianerottolo del terzo piano, si intravede l’appartamento distrutto. Vetri in frantumo, calcinacci qua e là, arredamenti bruciati: nulla è sfuggito alla furia delle fiamme.
