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HomeCronacaScacco al clan degli albanesi, 16 espulsi

Scacco al clan degli albanesi, 16 espulsi

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Tre arresti ad Afragola. Sedici espulsi fra Acerra, Frattamaggiore e Giugliano



di MARCO DI CATERINO



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Per scappare dalla polizia, hanno abbandonato tutta la refurtiva razziata durante decine di furti al cloroformio, con le vittime narcotizzate nelle loro stesse abitazioni. Tre albanesi si sono dileguati dalla vecchia masseria abbandonata proprio mentre gli agenti facevano irruzione in una delle tante cascine della campagna di Pascarola, la frazione industriale di Caivano. Gli agenti del commissariato di Afragola, diretto dal vice questore Maurizio Fiorillo, hanno sequestrato un chilogrammo di gioielli, orologi di marca, carte di credito, telefonini e documenti delle vittime addormentate dai narcotici dei ladri nel cuore della notte. In un’ altra abitazione della stessa zona, gli agenti hanno invece recuperato decine di chiavi di auto, verosimilmente rubate, in attesa si essere riconsegnate dopo il pagamento di un riscatto. Si tratta del cosiddetto cavallo di ritorno che in questa zona è gestito da un piccol, ma agguerrito clan di albanesi. L’operazione che ha portato alla scoperta del piccolo tesoro e della centrale per il cavallo di ritorno, è scattata nell’ambito di un piano, che ha visto il fermo di una settantina di persone e l’espulsione di sedici clandestini, predisposto dal questore di Napoli, Franco Malvano, finalizzato al controllo delle attività illecite degli albanesi nei Comuni che ricadono nella zona di competenza dei commissariati di Acerra, Afragola, Frattamaggiore e Giugliano. E quella di ieri è stata una giornata nera per i clandestini dell’hinterland. Gli agenti del commissariato di Afragola, oltre a recuperare l’ingente refurtiva, hanno bloccato una quindicina di albanesi, dodici dei quali sono risultati sprovvisti del permesso di soggiorno. Due, invece, erano ricercati per una serie di rapine in ville del nord Italia.
A Frattamaggiore, i poliziotti del vice questore Maurizio Casamassima, hanno setacciato i bassi del centro storico e in particolare la zona di via Dante, dove sono stati sorpresi venti albanesi: uno di questi è stato denunciato per ricettazione perchè trovato in possesso di un motorino rubato. Stessa scena ad Acerra, dove la battuta degli agenti del vice questore Raffaele Monda ha interessato non solo il centro storico, ma anche le masserie abbandonate della sterminata campagna acerrana. Nella rete degli agenti sono finiti una decina di cittadini dell’altra sponda dell’Adriatico sprovvisti del permesso di soggiorno. Lo stesso copione a Giugliano, dove gli uomini del vice questore Roberto Francini hanno fermato otto albanesi che non avevano nessun documento di riconoscimento. L’operazione è scattata all’alba e poco prima delle dodici si è conclusa la prima parte. Poi è iniziata quella più difficile, con le operazioni di identificazione dei fermati, molti dei quali erano già stati bloccati e identificati con almeno un’altra ventina di nomi e cognomi. Per la quasi totalità dei fermati scatterà l’esplulsione dall’Italia con l’accompagnamento coatto in Albania, mentre per un’altra decina sono in corso le complicate operazioni di identificazioni, che potrebbero portare anche all’arresto.




IL MATTINO 7 MARZO 2003

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