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Giovane muore in ospedale, è giallo

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di TONIA LIMATOLA





GIUGLIANO – Il malore all’alba, poi la corsa al pronto soccorso di Giugliano e, infine, la morte al Cotugno per encefalite batterica. Giovedì mattina, poco dopo le 7.30, Felice Pellecchia, 31 anni, residente a Melito, è arrivato in fin di vita al pronto soccorso del San Giuliano. Dopo la tac ed i prelievi del caso, il giovane è stato portato in rianimazione, poi trasferito al Cotugno, dove è morto poche ore dopo. In un primo momento la morte di Pellecchia è stata collegata a quella di un altro ragazzo di Melito, deceduto in circostanze ancora da chiarire, con grande preoccupazione dei sanitari.
«Un focolaio di infezione?», si allarmano all’ospedale di Giugliano. «Non c’è nessun rischio e in questi casi non c’è bisogno di nessuna profilassi», chiarisce il direttore sanitario Enzo Pio Comune che ha allertato il comitato di infezione ospedaliero e ottenuto il parere degli infettivologi del Cotugno. Intanto i sanitari, in via preventiva, si sono sottoposti ad una profilassi antibatterica. «Per tutelare i lavoratori – dice Antonio Merenda, della Cil Fps – abbiamo comunque preteso una posizione ufficiale della direzione sanitaria».
Il 26 febbraio era deceduto un altro giovane di Melito, il 24enne Salvatore Gravina, arrivato al San Giuliano in fin di vita, dopo aver preso due farmaci per l’influenza. Per chiarire le cause del decesso si attende l’esito dell’autopsia. Ad alimentare la preoccupazione in ospedale una serie di coincidenze. Innanzitutto la vicinanza temporale tra i decessi dei due giovani, lo stesso Comune di provenienza e la morte in seguito ad un malore improvviso. Poi la convinzione (notizia smentita dalla famiglia Pellecchia) che i due fossero amici. A questo si è aggiunto l’arrivo al pronto soccorso del fratello di Gravina, il cui malore però era legato allo stress emotivo del lutto.




Il Mattino 9 marzo 2003

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