MARANO – Paura a Marano: alle 21 e 30 di martedì sera nella trafficatissima via Giovanni Falcone, è saltata in aria un’automobile parcheggiata all’interno del cortile che ospita gli uffici e l’autoparco del Comando dei Vigili urbani di Marano. A seguito dei primi rilievi effettuati, è stato possibile risalire al proprietario dell’automobile distrutta: si tratta di un vigile urbano impiegato presso lo stesso comando, Marco D’Amore. L’intervento dei vigili del fuoco è stato tempestivo, e la compagnia di Scampia ha fatto ricorso agli idranti per riuscire a domare l’incendio.
La Fiat Uno verde metallizzata di Marco D’Amore è completamente distrutta: sedili bruciati, cofano e portellone posteriore divelti; tra le lamiere si scorge a stento l’antifurto bloccavolante ancora intatto. Alcune parti della macchina sono scaraventate ad oltre dieci metri, con la guarnizione del parabrezza anteriore che ha raggiunto i rami dell’albero sovrastante.
«Un atto intimidatorio nei confronti del giovane vigile urbano»: è questo il primo commento circolato subito dopo lo scoppio. E in attesa dei primi rilievi ufficiali da parte della polizia scientifica, previsti per oggi, si cerca di ricostruire l’accaduto e ci si interroga sulle finalità dell’atto. Il coro di voci è unanime, dai Vigili del fuoco, che per primi hanno potuto visionare l’auto, ai Carabinieri di Marano, guidati dal tenente Antonio Telese, che dichiara: «È difficile ipotizzare con precisione l’accaduto, a giudicare da ciò che resta dell’auto. In ogni caso – continua il tenente – è possibile sin da ora escludere una causa occasionale, imputabile all’avaria dell’auto o a ragioni meccaniche».E la mancanza di un impianto gpl o metano (che si sarebbe potuta indicare come una possibile causa) avvalorano l’ipotesi di un atto doloso. Ora il caso sarà vagliato dalla Polizia scientifica in collaborazione con la Tenenza dei Carabinieri del comune di Marano, prima di passare ai giudici inquirenti che dovranno prima accertare la dinamica dello scoppio, e poi valutare se ci sono possibili legami con l’attività di vigile svolta dal proprietario della macchina distrutta.
Amedeo Pugliese -IL MATTINO 12 MARZO 2003 –


