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giovedì, Aprile 25, 2024
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ASI DI GIUGLIANO, INDUSTRAILI ALL’ATTACCO

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Gli industriali denunciano
«Siamo penalizzati,
è impossibile convivere
con i camion dei rifiuti»




di TONIA LIMATOLA



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GIUGLIANO – Il rilancio dell’Asi di Giugliano rischia di rimanere un miraggio. Lo denunciano gli imprenditori che non contestano certamente l’ubicazione dell’impianto di «Combustibile derivato dai rifiuti» (Cdr), ma pretendono che la gestione dell’emergenza rifiuti non penalizzi le aziende presenti nell’area industriale. Così ieri mattina i vertici del Cig, il consorzio imprese di Giugliano, si sono incontrati per mettere a punto la lista delle disfunzioni da sottoporre al responsabile regionale Vanoli domani mattina.
La convocazione a Santa Lucia arriva dopo settimane di disagi e proteste. Nel mirino innanzitutto il via vai quotidiano e le lunghe file di camion dell’immondizia all’interno dell’Asi fino a sera. Un problema denunciato già l’anno scorso ai vertici della struttura commissariale. «Allora ci fu detto che sarebbe stata realizzata una strada di accesso direttamente all’impianto – dice Claudio Cicatiello, nella doppia veste di presidente del Cig e del Ctp – ma fino ad ora le strade dell’Asi, il cui rifacimento è stato faticosamente ottenuto, restano l’unica via per raggiungere l’impianto Cdr».
Ma gli imprenditori hanno il dente avvelenato anche per un altro motivo. Da tempo si parla di bonifica, ma loro non ne sanno ufficialmente nulla. «Non siamo stati chiamati a dire la nostra sul protocollo d’intesa siglato dal commissariato di Governo, né abbiamo avuto garanzie sul rispetto dei patti», dicono. Una denuncia che arriva nello stesso giorno in cui si parla della trasformazione delle discariche in distretti industriali.
Intanto, il consorzio di secondo livello mette insieme 22 imprese tra cui Alenia, Ctp, Inchem e Quality Sound, e rappresenta il 90 per cento dei lavoratori. Vi ha aderito anche la Fibe, l’impresa che gestisce il Cdr. Da giorni gli imprenditori faticano a contenere le proteste dei propri dipendenti che minacciano di scioperare. «Troppi disagi», dicono i sindacati. Così si cerca una soluzione. Domani una delegazione incontrerà i commissari per l’emergenza. Da più parti viene chiesta infatti la recinzione della zona, il cui progetto sta per essere presentato dal Consorzio Asi. Il questore Malvano ha per ora promesso la presenza di una volante, ma l’Asi non è ancora un luogo ideale per investire.
«Si deve garantire la vivibilità dell’area – dice Giulio Pezzella, dell’Alenia – per incentivare l’arrivo di nuove imprese. Le richieste ci sono, ma poi il degrado scoraggia». In effetti lo spettacolo è desolante. Lungo il perimetro dell’area non si contano gli sversatoi abusivi e i focolai sempre accesi di carcasse di auto, gomme e spazzatura. «Una terra di nessuno – dice Raffaele Schettino, dell’Inchem – che rappresenta un pessimo biglietto da visita per clienti e fornitori». Adesso si punta a regolamentare gli accessi per scongiurare scarichi abusivi, prostituzione e spaccio di droga. In più non piace la convivenza con un campo Rom.





IL MATTINO – 23 MARZO 2003

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