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Acque reflue e mare a rischio, scatta l’Sos

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GIUGLIANO – Un piano complessivo per la canalizzazione delle acque nere e grigie che ad oggi sversano a mare. È la richiesta avanzata dalla Federazione Italiana Balneari (Fiba) della Confesercenti al Commissario vicario all’emergenza rifiuti in Campania, Massimo Paolucci, nel corso di un incontro tenutosi nei giorni scorsi.
La Fiba, la scorsa settimana aveva denunciato il pericolo che la stagione balneare che sta per partire possa essere gravemente compromessa, come già quelle dei due anni precedenti, da problemi ambientali gravi.
«Un’altra estate con acque inquinate da scarichi fognari a mare e senza interventi di recupero e bonifica ambientale significherebbe la morte per molte aziende turistiche», aveva denunciato Adolfo Masullo, vicepresidente nazionale della Fiba-Confesercenti nonché presidente campano della stessa e di Assoturismo. I balneari temono che, malgrado si sia messo mano alla ristrutturazione e al potenziamento del depuratore di Cuma e stia per partire la bonifica dell’area, la mancata irreggimentazione del complesso sistema di alvei e canali che raccolgono acque meteoriche e fognarie di molta parte della provincia di Napoli e dell’area domitia possa compromettere l’opera di risanamento idrico e la qualità delle acque, con il conseguente divieto di balneazione.
«Ciò metterebbe in ginocchio le nostre aziende – spiega Masullo – che non possono affrontare un’altra stagione in queste condizioni».
La Fiba ha, quindi, chiesto un incontro con Paolucci, che ha convocato un tavolo tecnico per mercoledì mattina, per affrontare la questione. L’idea è quella di realizzare, attraverso una serie di sbarramenti e di by pass, la collettazione di tutti i canali che attraversano la zona domitia, finendo in mare, dirottandoli, attraverso la centrale di sollevamento fognario di Licola, al depuratore di Cuma.
«Ciò eviterebbe che migliaia di tonnellate di detriti e liquami finiscano in mare – afferma il segretario regionale della Fiba, Domenico Marzaioli -, contribuendo al miglioramento della qualità delle acque e alla loro balneabilità». Il tavolo tecnico, che sarà presieduto dal professor D’Antonio, subcommissario alla bonifica delle acque, esaminerà gli interventi già in atto per affrontare la questione acque, i progetti in cantiere e i possibili correttivi.
«Ci auguriamo che, grazie alla disponibilità del commissario vicario, si possano conseguire risultati concreti in tempo utile – ha precisato Masullo -. Purtroppo, gli operatori balneari pagano le conseguenze di una serie di ritardi e del mancato controllo sugli scarichi abusivi, che hanno fatto degli alvei per l’irreggimentazione delle acque piovane tante fogne a cielo aperto».
A destare le preoccupazioni dei balneari sono l’alveo Camaldoli, che è stato captato solo parzialmente dall’idrovora di Licola, quello di Quarto, il canale degli Abruzzesi, quello Amore e il Lago Patria. All’interno di quest’ultimo, continuano a sversare l’idrovora Palumbo (quella che prosciuga il vasto territorio, altrimenti paludoso, che va da Licola a Villa Literno) e il sistema dei canali di bonifica del Bacino del Basso Volturno e una serie di canali fognari abusivi. Il tutto finisce poi in mare attraverso la foce del lago.





Antonio Poziello. IL MATTINO 25 marzo 2003

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