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giovedì, Aprile 25, 2024
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NON LASCIAMO CHE L’IPOCRISIA PRENDA IL SOPRAVVENTO SULLA LIBERTÀ

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In questi giorni, mi è sembrato di tornare ad un passato che conoscevo solo dai racconti, quando alla fine degli anni 80, inizio anni 90, leggevo delle vicende dei giovani del ’68. Me ne parlava mio padre, leggevo dai libri di storia contemporanea di un movimento che si ribellava ad uno stato “di polizia”; chiedevano la “libertà”, il diritto alla vita, una vita che mai avrebbe voluto che in un paese reso democratico dalla lotta e da molti giovani morti per una repressione “assurda” (erano gli anni ’60, un’altra generazione), sarebbe riemerso all’improvviso, come un incubo, il “metodo nazional-socialista” di reprimere la folla. Non voglio fare demagogia o sembrare “ipocrita” con le affermazioni che non sono “esagerate” per gli eventi accaduti in questi giorni, e non mi riferisco solo a Genova, ma anche alle frontiere: Ventimiglia e Ancona. Proprio ad Ancona sono stati respinti centinaia di manifestanti provenienti dalla Grecia e da altre parti dell’oriente per manifestare contro “qualcosa” che non bisogna credere per forza “giusto” solo perché quelle decisioni sono prese da otto persone come noi, elette democraticamente (alcuni con margini di pochissimi punti percentuali: Bush – Al Gore 50,1 – 49,9. Berlusconi – Rutelli 53 – 47); gli 8 grandi sono stati eletti per governare i loro paesi, non il mondo intero.
Rabbrividisco ancora alle immagini che (per fortuna) ci venivano proposte dalle TV, in diretta; si vedeva l’odio reciproco; un’odio sbagliato chiaramente, ma pur sempre reale. Non possiamo sottovalutare gli aspetti che hanno creato le condizioni perché avvenissero gli scontri; nei giorni precedenti decine di migliaia di giovani venivano perquisiti palmo a palmo del loro corpo alla ricerca di oggetti che potessero lontanamente sembrare armi, per scongiurare la violenza, e poi lasciare liberi, indisturbati, poche centinaia di “guerriglieri professionisti” armati fino ai denti di bombe Molotov e bastoni di ferro (che non erano spilli). Qualcuno ha coperto questi individui? Qualcuno aveva interesse che tutto ciò accadesse, per avere via libera alla più atroce repressione degli ultimi 30 anni?
Senz’altro eclatante è stato il blitz nella scuola Diaz dove alloggiavano i manifestanti, massacrati nel sonno, visto che molti feriti venivano trasportati ancora nei sacchi a pelo; ragazzine giovanissime pestate a sangue, ritenute forse pericolose? È assurdo affermare che fosse necessario l’intervento della polizia nella scuola, quando le manifestazioni fossero ormai concluse: perché non hanno perquisito i ragazzi prima che entrassero? Perché hanno scelto un metodo che avrebbe sicuramente creato il panico totale? Ci rendiamo conto che i poliziotti sono entrati in quella scuola e a porte chiuse e pretendevano di tenere sotto controllo la situazione? Con quali strumenti? Chiaramente con i manganelli, con il sangue versato da ragazzi per lo più giovanissimi e senz’altro ignari della violenza della quale vengono accusati! Pensate che l’intervento sia giustificato? E con quale scusa? Con la scusa più banale di questo mondo: Noi poliziotti, durante il giro di perlustrazione intorno alla scuola, siamo stati bersagliati con delle pietre, per cui siamo stati costretti ad intervenire senza mandato, secondo l’articolo 41… bla… bla… bla…. Poi si è scoperto che “l’assalto” veniva studiato a tavolino già nel primo pomeriggio… cercavano solo la provocazione. Infine non dimentichiamo che il 30% del contingente dei Carabinieri inviati a Genova erano “ausiliari”: avevano meno di vent’anni!
So benissimo che ciò che ho scritto può sembrare di parte, ma sono sicuro che in mezzo ai giovani che hanno partecipato alle manifestazioni di Genova, erano presenti anche molti elettori del Centro-Destra che mai si aspettavano che dopo le promesse di un’Italia più libera, del diritto per tutti si potesse ritornare così indietro nella storia, ai tempi in cui si usavano metodi da SS e i trucchi più meschini per colpevolizzare i movimenti di protesta pacifica.
Concludo e vi dico sinceramente, che da oggi in poi ho paura di esercitare il mio diritto a manifestare liberamente.

LETTERA INVIATA DA: Ramses
a: [email protected]

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