CAIVANO– Un boato fortissimo che si e’ udito in un raggio di decine di chilometri. Erano le sette di stamattina quando la violentissima esplosione di un grosso serbatoio di azoto da 20mila litri ha provocato la morte di quattro lavoratori.
E’ accaduto all’interno dello stabilimento della PPG, una azienda che produce vernici per auto, a Pascarola, frazione di Caivano, periferia nord di Napoli. Le vittime sono morte all’istante, scaraventate a decine di metri di distanza dalla violentissima deflagrazione. Sulle cause dell’incidente e’ stata subito aperta un’inchiesta, coordinata dal pm Luigy Gay. Nella fabbrica – come sottolineano titolari, dipendenti e sindacalisti – non si erano mai verificati incidenti e le norme di sicurezza erano rigorosamente osservate. Al momento dello scoppio alcuni operai stavano lavorando (la PPG e’ una fabbrica a ciclo continuo e non e’ quindi chiusa di domenica) insieme a un tecnico della Liquid Air, che stava verificando il serbatoio (di proprieta’ della Liquid Air) in seguito ad alcuni problemi che, stando alle indiscrezioni, si sarebbero verificati negli ultimi giorni.
Il serbatoio che’ e’ esploso si trova nel reparto resine, all’interno di un’area recintata, e conteveva azoto allo stato gassoso. A poca distanza, altri due serbatoi, dove e’ conservato invece azoto liquido. Tra le ipotesi formulate sulla base dei primi rilievi, la rottura di una valvola o un cedimento strutturale: l’azoto era in pressione e una falla – ha ipotizzato un responsabile della sicurezza della PGG – potrebbe aver determinato lo scoppio. In quel momento vicino al serbatoio c’era solo il tecnico della Air Liquid Giovanni Maione, 35 anni. In un casotto poco distante stavano due operai, e un altro si trovava nelle immediate vicinanze: Francesco Muto, 54 anni, Vincenzo Di Costanzo, 53 e Francesco De Simone, 55, sono stati raggiunti dalla stesa onda d’urto dell’azoto a 20 atmosfere che ha ucciso Maione. Pare che gli operai avessero finito il turno alle sei e si trattenessero in fabbrica per dare una mano al tecnico. Una guardia giurata si e’ salvata solo perche’ si era allontanata appena pochi istanti prima.
Ai cancelli della fabbrica si e’ radunata una folla di colleghi, amici e parenti delle vittime. Il sindaco di Caivano, Domenico Semplice, tra i primi ad accorrere, ha annunciato la proclamazione del lutto cittadino ed ha fatto rinviare la partita di calcio della squadra locale. La fabbrica ha 250 dipendenti ed e’ una delle piu’ importanti del comprensorio industriale di Pascarola. Fu aperta nel 1973, e faceva parte del gruppo Fiat, fino a quando non passo’ alla multinazionale americana PGG.
”Non ci sono stati mei incidenti in trent’anni in questa fabbrica”, ha spiegato un operaio. ”Qui le misure di sicurezza sono molto rigide, se ti vedono senza casco ti fanno rapporto”, ha sottolineato un altro dipendente. ”La sicurezza in questo stabilimento – ha aggiunto un sindacalista della RSU , Aldo Falco – e’ abbastanza buona, gli americani investono molto in questo settore, spendono miliardi”. Nell’incidente e’ rimasto lievemente ferito un operaio, Pasquale Vitale, di 35 anni. ”Stiamo cercando di raccordare gli elementi, e’ prematuro dire qualsiasi cosa”, ha detto il pm Luigi Gay al termine di un lungo sopralluogo. La PGG di Pascarola e’ classificata come azienda a rischio secondo la cosiddetta ”direttiva Seveso” a causa delle particolari lavorazioni chimiche.
ANSA KPV-LN 13-APR-03 18:23 NNNN
13/04/2003 18:15
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