Diagnosi e cure: i giocatori del Napoli faranno riferimento al centro polidiagnostico Igea. Ed il primo ad utilizzare la struttura polispecialistica è stato Fabiano Santacroce (nella foto con i dottor Cesaro), giunto a sorpresa in via degli Oleandri. Due i motivi che hanno spinto il management del Napoli ad orientarsi verso l’Igea: i collegamenti agevoli della struttura sanitaria con Castelvolturno, sede degli allenamenti della squadra, e le apparecchiature e i procedimenti diagnostici all’avanguardia del centro (convenzionato con il servizio sanitario), tra cui il nuovo modello di risonanza magnetica da 1,5 Tesla o la rivoluzionaria Tac multislices, a 64 strati, apparecchiatura che permette di velocizzare il tempo di esecuzione dell’esame, garantendo al tempo stesso una risoluzione dell’immagine ancora più alta rispetto alla TAC tradizionale. «La decisione del Napoli, al di là del riconoscimento per la tecnologia, rappresenta un’occasione di forte valorizzazione dell’hinterland», dice il dottor Antimo Cesaro, direttore dell’Igea.
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